L’ipotesi di far “traslocare” il premier Mario Monti da Palazzo Chigi a Palazzo Madama, che aveva preso quota nel pomeriggio di ieri dopo le prime fumate nere per l’elezione dei presidenti dei due rami del Parlamento, e caldeggiata, secondo i ben informati, sia dal Pd che dal Pdl, è tramontata in serata dopo il colloquio, al Quirinale, tra Napolitano e il Professore. Un colloquio in cui – convergono tutti i retroscena – il Capo dello Stato ha energicamente manifestato la propria contrarietà all’ipotesi Monti presidente del Senato, insistendo sulla non auspicabilità dell’assenza di una figura di rilievo con l’ex-commissario europeo alla testa del governo italaino, in un momento in cui il nostro paese sconta già un forte stallo dovuto alla composizione del Parlamento uscito dalle ultime elezioni. Lo scenario di un interim, seppure breve, del ministro anziano Piero Giarda come Capo del Governo, ha indotto quindi Napolitano a stoppare sul nascere l’operazione, cosa che determina, per oggi, un nuovo, dopo le votazioni senza esito di ieri quabndo, a Palazzo Madama, al primo scrutinio era richiesta la maggioranza assoluta (160 voti) e il candidato Luis Alberto Orellana del M5S ha preso 52 voti.