Le emergenze riguardano i conti della sanità, l’uso improprio di fondi pubblici, ma anche l’ambiente con la questione legata al cosiddetto “eolico selvaggio” e il fenomeno dell’assenteismo nel pubblico impiego.
Non è uno scenario edificante quello che la Corte dei Conti traccia del Molise. La magistratura contabile ha parlato di malcostume “diffuso e dilagante” nella gestione della cosa pubblica. Più di 800 mila euro la cifra complessiva del valore delle condanne emesse. Le emergenze riguardano i conti della sanità, con una spesa che rimane fuori controllo, l’uso improprio di fondi pubblici, ma anche l’ambiente con la questione legata al cosiddetto “eolico selvaggio” e il fenomeno dell’assenteismo nel pubblico impiego.
“La nuova giunta regionale dovrà assumere decisioni importanti e anche impopolari sulla tenuta dei conti sanitari – ha commentato il presidente della Corte dei Conti del Molise, Michael Sciascia – ma sono decisioni che a lungo andare serviranno al territorio e ai cittadini”. La Corte dei Conti ha annunciato che continueranno anche le verifiche sull’uso dei fondi pubblici da parte di consiglieri e Gruppi regionali.
Nella sua relazione (presentata al Convitto Mario Pagano di Campobasso) durante l’inaugurazione dell’Anno giudiziario 2013 della Corte dei Conti, Michael Sciascia è tornato a parlare di “diffusa illegalità” dovuta anche alla crisi e alla mancanza di risorse. Ma “i problemi economici – ha sottolineato Sciascia – si possono risolvere solo all’interno della legge”. Nella relazione del presidente della Corte dei Conti molisana si parla in maniera chiara anche di “reticoli di finanziamenti e contributi, compresi quelli dell’Ue, sia per iniziative imprenditoriali che sociali che per la formazione professionale, che continuano purtroppo a risultare spesso destinati ad iniziative fittizie e ottenuti attraverso falsificazioni di documenti”.
Sciascia lo ha definito come “un sistema desolante e scoraggiante in cui si mescolano inefficienza e connivenza” e che ha portato la Corte dei Conti a intervenire per revocare o sequestrare questi finanziamenti. Ma le osservazioni della Corte dei Conti sono rivolte anche alla partecipazione pubblica in società private: il caso è quello della Regione e delle quote di Zuccherificio e Solagrital.
Per quanto riguarda gli appalti pubblici, poi, la Corte dei conti ha parlato di “opere a volte inutilizzabili e di servizi locali, a volte affidati senza gara a trattativa privata a condizioni economiche svantaggiose per la finanza pubblica”. Ancora più gravi i casi di appropriazione di denaro pubblico. La ricetta che ha offerto la Corte dei Conti per invertire la marcia e superare queste criticità è quella di puntare a razionalizzare la spesa sanitaria e anche quella complessiva regionale, “evitando che i tagli lineari incidano sui livelli minimi di assistenza garantiti dalla Costituizione”.
Le dichiarazioni del presidente della Corte dei Conti non sono piaciute, però, all’Associazione nazionale comuni italiani. Per l’Anci Molise “non si può assolutamente parlare di malcostume diffuso e dilagante di tutte le amministrazioni locali. Gli amministratori comunali – ha proseguito l’Anci – lottano per difendere le proprie realtà e identità cercando con sacrifici enormi di non aumentare tasse e tariffe e garantendo ai cittadini tutti i servizi indispensabili. Non si può assolutamente generalizzare un problema del genere – ha concluso l’Anci – e accusare indistintamente tutte le amministrazioni locali per lo sperpero e gli sprechi”.
La cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti è proseguita con la relazione del procuratore regionale, Francesco Paolo Romanelli e del presidente dell’Ordine degli avvocati di Campobasso, Demetrio Rivellino. Poi è toccato all’Associazione magistrati della Corte dei Conti.
