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venerdì, Aprile 26, 2024

La Corte dei conti stronca il Molise. “Un malcostume dilagante”, questo il pesantissimo giudizio

AperturaLa Corte dei conti stronca il Molise. “Un malcostume dilagante”, questo il pesantissimo giudizio

di PASQUALE DI BELLO

Il presidente della sezione giurisdizionale del Molise della Corte dei conti, Michael Sciascia, anticipa alcuni dei temi della relazione che venerdì prossimo aprirà l’anno giudiziario della magistratura contabile. Quello che emerge è un quadro a tinte fosche su molti fronti: sanità, società partecipate regionali, assenteismo, appalti, costi della politica, eolico selvaggio. Quello che emerge è un sistema di abusi raccapricciante.

Tappatevi il naso e guardate al Molise. E’ questo in sintesi giornalistica il senso delle dichiarazioni fatte da Michael Sciascia, presidente della sezione giurisdizionale del Molise della Corte dei conti. Sciascia ha esternato alcuni dei passaggi contenuti nella relazione che venerdì prossimo aprirà l’anno giudiziario della magistratura contabile. Qui l’Alka Seltzer per lo stomaco non basta, e nemmeno la Soluzione Shoum per il fegato: qui serve direttamente il Confetto Falqui per funzioni che per decenza personale e decoro professionale lasciamo all’immaginazione dei lettori. Quello che riportiamo di seguito, sono frasi testuali di un alto magistrato e non scoppiettanti battute polemiche come tante se ne sono sentite in campagna elettorale. Il problema, lo anticipiamo così ci mettiamo avanti col lavoro, è che a queste frasi non vi sarà alcun seguito. Come sempre, come ogni anno, tanto che viene da chiedersi: ma se tutto è così ripugnante, a chi tocca acciuffare i responsabili di questo macello e mandarli a fare danno nell’orbita di Plutone? Non risponderà nessuno e la tarantella, pari pari, ce la ritroveremo spiattellata il prossimo anno.

Andiamo per gradi, allora. Intanto un fatto generale: quello di un “malcostume dilagante in tutte le amministrazioni locali” a partire dagli appalti: “Ci sono abusi”, dice il presidente Sciascia. “Abbiamo rilevato che ci sono stati affidamenti a trattativa privata. Ma la nostra è una campionatura, se ne riusciamo a prendere uno ci sono altri mille casi non scoperti”. Sul fronte dell’assenteismo il magistrato fa accuse precise, evidenziando come nessuna segnalazione sia mai pervenuta da un capufficio, o da un dirigente o da assessore: “Le segnalazioni – ha spiegato – ci arrivano dai carabinieri e anche questo è emblematico”. Sull’eolico selvaggio: “Qui si è arrivati a prevedere una pala su una strada antica di migliaia di anni e per questo dico che su questo tema c’é stata una scarsa sensibilità per il paesaggio; una cosa che in Molise mi meraviglia molto”. E poi, ancora, le società partecipate: “Abbiamo notato una mancanza di coordinamento e di controlli da parte della Regione: quelli che sono nominati amministratori e sindaci delle società partecipate non sono poi controllati da nessuno, e parliamo di controllo direzionale. Non sono coordinati, non gli si dice quello che devono fare in termini strategici”. Andando avanti, il tema dei temi, la sanità: “Va detto, come cittadino, che la qualità mi sembra ottima, però dal punto di vista finanziario, ha portato un aggravio notevolissimo. Quindi, la prima sfida che la nuova amministrazione regionale avrà di fronte sarà quella di ridurre la spesa”. Infine, i costi della politica: “Con un recente decreto la Corte dei Conti controllerà i bilanci dei gruppi consiliari, quindi tutti i fondi che il Consiglio destinerà al funzionamento dei gruppi saranno d’ora in poi soggetti a controllo da parte nostra. Questo garantirà una certa serietà anche nella utilizzazione di questi fondi”.

Questo è quello che dice il magistrato. Ora vediamo cosa dirà la politica. Quest’anno in prima fila non ci sarà Iorio che ogni hanno ha sì ascoltato attentamente la relazione ma come cose se le cose dette, invece del Molise, riguardassero il Piemonte e che quindi i fatti, tutto sommato, non fossero i suoi. Quest’anno, in prima fila, ci sarà Frattura e speriamo che a fine relazione si alzi, vada verso il tavolo dei relatori e dopo aver battuto un pugno dica l’unica cosa che tutti si aspettano di sentire: “Ora basta!”.

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