Il comune di Isernia ha debiti per circa un milione e mezzo nei confronti di ditte fornitrici e di privati, inoltre è stato accertato lo sforamento del patto di stabilità per il 2010 e il 2011, con le relative sanzioni che pesano sul bilancio di Palazzo San Francesco.
Chi lo dice non sono né i giornalisti, né i consiglieri di opposizione, perchè l’opposizione al comune non esiste più. È lo stesso commissario prefettizio, Vincenza Filippi, che, presa carta e penna, ha accertato lo stato pressochè drammatico delle finanze di Palazzo San Francesco.
Con queste motivazioni, la Filippi ha emanato una direttiva di quindici punti, rivolta a tutti i dirigenti, con cui detta le regole per rimettere in sesto i conti del comune. Si parte con il taglio agli orari degli asili. Funzioneranno solo di mattina, abolita l’apertura pomeridiana. Razionalizzazione dei servizi di mensa scolastica, scuolabus e cimiteriali, con relativo aumento delle tariffe fino a copertura dei costi.
Revisione delle tariffe per i servizi, come acqua, allaccio alla rete fognante e raccolta rifiuti. Infine, ultimo, ma non ultimo per importanza, innalzamento dell’aliquota Irpef comunale fino al massimo livello consentito.
Insomma un bagno di sangue per le famiglie isernine che si troveranno, nel giro di pochi mesi, a pagare centinaia di euro in più per ottenere servizi ridimensionati o addirittura soppressi. Nella delibera Filippi evidenzia senza mezzi termini che “l’ente versa in una situazione economico-finanziaria di estrema delicatezza per una serie di problematiche, tra le quali lo sforamento del patto di stabilità 2010 (accertato nell’anno 2012) e del patto di stabilità 2011 (accertato nella fase di approvazione del conto consuntivo 2011) con le conseguenti sanzioni come previste per legge che graveranno sul corrente esercizio finanziario”. E, in particolare, il Commissario delinea una situazione davvero molto critica sotto il profilo della liquidità dell’ente. “Con riferimento al fondo di cassa – spiega, infatti, Filippi nella delibera – lo stesso è costituito in prevalenza da fondi a specifica destinazione, determinandosi di fatto una situazione di liquidità piuttosto precaria”.