L’indagine è complessa e tocca un periodo di tempo lungo 6 anni, dal 2006 al 2012. Sotto la lente, questa volta, della Guardia di Finanza, è finito ancora una volta il comparto sanitario del Basso Molise. Almeno 34 gli avvisi di garanzia consegnati in questi giorni. Un numero che però, stando alle indiscrezioni, è destinato a crescere. La storia è quella dei privilegi e dei bonus assegnati a dirigenti e impiegati che sono stati premiati per essere riusciti a tenere a bada i tanti creditori dell’ Asrem, che sono stati convinti a non riscuotere gli interessi maturati di milioni di euro. In un periodo in cui i servizi sono stati tagliati per far fronte al debito sanitario, dunque, è successo invece che dipendenti – secondo la ricostruzione degli inquirenti – ricevessero premi d’oro semplicemente per fare il proprio lavoro. Le ipotesi di reato vanno dalla truffa all’abuso d’ufficio. In tutto le persone coinvolte sarebbero una cinquantina tra vertici dell’azienda sanitaria, dirigenti e dipendenti del Basso Molise. La Guardia di Finanza insieme ai carabinieri hanno raccolto negli anni le segnalazioni di medici e infermieri che hanno denunciato il sistema di privilegi. Al centro delle indagini ci sarebbero anche indennità e rimborsi con cui sarebbero stati arrotondati gli stipendi, “pratiche” a quanto pare ben consolidate. Ma nel mirino sono finite anche le cosiddette attività intramoenia, cioè le prestazioni erogate al di fuori del normale orario di lavoro, e per cui i medici si servono delle strutture ambulatoriali e diagnostiche dell’ospedale.