Ci sono voluti quasi due mesi per studiare il caso e arrivare al dunque. Alla fine il tribunale del Riesame di Campobasso ha accolto solo in parte il ricorso della Procura di Isernia contro la decisione del Gip, Maria Luisa Messa, di respingere le richieste di custodia cautelare nei confronti di Michele Cozzone, ex primo cittadino di Pizzone, e Giovanni Farrocco, titolare dell’impresa che aveva vinto una serie di appalti nel paese ai piedi della Mainarde. L’istanza che riguarda l’ex sindaco è stata respinta, mentre nei confronti dell’imprenditore sono stati disposti i domiciliari. Il provvedimento non è tuttavia esecutivo. Entro dieci giorni, infatti, i suoi avvocati di fiducia, Giuseppe Stellato ed Ennio Mazzocco, presenteranno un controricorso alla Corte di Cassazione. Ciò comporterà la sospensione del verdetto del Riesame, almeno fino alla decisione della Suprema corte. Significa che fino ad allora Farrocco resterà libero. Per il titolare dell’inchiesta, Paolo Albano, una vittoria parziale. Che di fatto non cambia la sostanza delle cose. I due principali sospettati per il presunto giro di tangenti al Comune di Pizzone restano indagati a piede libero. Tra l’altro per Cozzone – difeso dagli avvocati Marco Franco e Carola Barbieri – sono caduti anche alcuni degli indizi di colpevolezza evidenziati dall’operazione condotta dalla Guardia di finanza di Isernia. Al tempo stesso gli avvocati di Farrocco vogliono capire perché siano stati adottati provvedimenti diversi, visto che per entrambi gli indagati è stato ipotizzato il reato di corruzione. Le prime risposte dovrebbero arrivare al termine della battaglia a colpi di ricorsi. Nel frattempo l’indagine della Procura di Isernia va avanti.