“Chi non taglia i ponti con i miti e le utopie adolescenziali si preclude il futuro. L’eterno ribelle è una figura patetica, un uomo imprigionato nella mente di un ragazzino. Di questo parlaQuadrophenia“. Va dritto al punto Pete Townshend, chitarrista e autore degli Who, in tour ancora una volta (il 15 giugno a Londra, il 3 luglio a Parigi e il 5 ad Amsterdam) per celebrare i 40 anni di Quadrophenia, opera rock diventata prima film e poi leggenda. Come The Wall dei Pink Floyd, il capolavoro degli Who è nel suo insieme una spettacolare scatola magica di voci, suoni, immagini, divise, simboli e stereotipi della cultura giovanile. Non è semplicemente un film, un disco, un tour, ma un mondo da abitare. Un catalizzatore per i ragazzi degli anni Sessanta come per quelli di oggi.

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