Sei le liste contestate dai giudici della sezione elettorale del tribunale di Isernia. Pdl, Rialzati Molise, Udeur, Fare Molise, Comunisti Italiani e Lavoro Sport e Sociale di Camillo Colella. La situazione sembrerebbe essere recuperabile per tutte, grazie alla documentazione pervenuta in mattinata, ma saranno i giudici che dovranno stabilire promossi e bocciati. La decisione si conoscerà nelle prossime ore.
Per il Pdl, lo stesso coordinatore regionale, Di Giacomo, si è presentato davanti ai giudici, portando di persona la documentazione da integrare. Le contestazioni dei giudici riguardano in particolare la posizione di Angela Crolla, a cui è stata contestata la mancata autenticazione dell’accettazione. E qui sembra che ci siano poche speranze di riammissione. Per altri due candidati: De Bernardo e Scampamorte mancavano invece solo i timbri sull’accettazione delle rispettive candidature. Tutta la documentazione, insieme alle timbrature mancanti, è stata puntualmente integrata da Ulisse Di Giacomo che si è dichiarato fiducioso ed ha consegnato ai magistrati anche delle sentenze pregresse in cui casi simili venivano regolarmente sanati.
Per la lista di Rialzati Molise, i giudici hanno riscontrato un errore su una data di nascita e il mancato riconoscimento della firma di un autenticatore.
Per l’Udeur, l’atto collettivo non era collegato con gli atti separati e qui, davanti ai giudici, lo stesso Vincenzo Niro, ha ordinato i documenti.
Per Fare Molise discorso simile, bisognava regolarizzare la posizione di un pubblico ufficiale addetto all’autentica.
Nella lista dei Comunisti Italiani i certificati elettorali risultavano separati dagli atti collettivi e per Lavoro Sociale e Sport di Camillo Colella, mancava su alcune firme l’indicazione del documento di identità .
In conclusione, tutta una serie di irregolarità formali su cui però, dopo quanto accaduto nelle ultime elezioni, l’attenzione dei giudici è massima proprio per evitare nuovi casi di non validità per errori di carattere tecnico-burocratico legati alla farraginosità delle procedure previste per la raccolta firme e accettazione delle candidature.
È chiaro comunque che sulla decisione dei giudici di Isernia, qualunque essa sia, c’è la possibilità di appellarsi ai magistrati della Corte d’Appello di Campobasso.