ROMA – Monti non ha preso bene la fuga di notizie sul contatto di giovedì con Pier Luigi Bersani. E ancora meno bene ha preso l’attacco del leader Pd, che ha definito «un tumore» le liste personali.La prova sono le parole di Lelio Alfonso, responsabile della comunicazione di ”Scelta civica”: «E’ stata fornita una versione distorta e strumentale del colloquio istituzionale tra il professore e Bersani, si vede che i vecchi partiti usano vecchi metodi. Nel Pd, che guarda con attenzione i sondaggi, c’è nervosismo. Ci temono e lo sapevamo. Ma ci ha sorpreso questo atteggiamento pieno di livore». Parole utili anche a smentire ogni forma di inciucio post-elettorale con Bersani.
RABBIA CONTRO IL PD
Ma torniamo alla fuga «strumentale» di notizie. Monti, prima di diramare il comunicato con il quale ha informato di avere «avuto ieri e oggi colloqui telefonici con Alfano, Bersani e Casini per alcune nomine di prefetti e per esaminare la situazione nel Mali», ha provveduto – appunto – a telefonare ad Alfano e Casini. Obiettivo: dare sostanza alla tesi che vuole il colloquio con il leader Pd «un normale contatto istituzionale necessario per svolgere l’azione di governo».