Un confronto tra medici e infermieri sulle patologie del cuore. E’ stato questo lo scopo del congresso delle associazioni regionali cardiologi ambulatoriali che si è tenuto a Termoli. Una due giorni ricca di interventi e approfondimenti grazie alla presenza di esperti che hanno relazionato sulla cardiopatia ischemica, sull’ipertensione arteriosa polmonare, sullo scompenso cardiaco e sulla morte cardiaca improvvisa con lo scopo di integrare ospedali e territorio per una continuità assistenziale adeguata e condivisa. A parlare delle novità, invece, in materia di terapia anticoagulante è stato il professor Raffaele De Caterina, ordinario di malattie cardiovascolari alla facoltà di medicina di Chieti.”Ci sono finalmente nuovi farmaci che sostituiscono dopo 5 anni quelli attualmente in commercio che possono avere effetti collaterali anche gravi come l’emorragia cerebrale. La terapia per i vecchi farmaci era poi anche legata alla necessità di fare esami di laboratorio ogni 20 giorni. Questo con i nuovi coagulanti non sarà più necessario” ha affermato De Caterina.
I nuovi anticoagulanti migliorano dunque la qualità di vita del paziente che non dovrà più sottoporsi a esami del sangue frequenti per dosare la terapia, e soprattutto riducono i rischi di emorragia che invece erano molto elevati con i vecchi farmaci, ma in Italia i nuovi prodotti non sono ancora disponibili. “Si possono acquistare in altri paesi europei e sono molto costosi. In Italia per problemi burocratici che speriamo di risolvere non sono ancora in commercio, ma quando lo saranno saranno rimborsabili per una larga fetta di popolazione” ha commentato il professore.
All’interno del congresso anche una sessione dedicata al ruolo e alla personalità degli infermieri, la cui figura risulta essere sempre più importante per la gestione del paziente.
