Un’udienza molto attesa quella di domani. Davanti ai giudici del tribunale di Milano comparirà Roberto Colombo, oculista, di 58 anni: è accusato dell’omicidio della ex moglie, Stefania Cancelliere, 39 anni, originaria di Isernia. La uccise alla fine di giugno del 2012 nell’androne della loro casa di legnano. Un raptus ai limiti dell’incredibile: le sferrò contro all’incirca ottanta colpi di mattarello. La giovane morì il giorno dopo in ospedale. Gli avvocati del professionista lombardo hanno chiesto il rito abbreviato: consente di ottenere lo sconto di un terzo della pena. L’udienza di domani è molto attesa dai familiari di Stefania. Vogliono giustizia. Lo hanno ribadito con forza all’indomani della decisione del Giudice per le indagini preliminari di Milano, Andrea Ghinetti, di concedere i domiciliari a Colombo, dopo appena 35 giorni di carcere. I legali dell’oculista, infatti, hanno ottenuto di far curare il loro assistito in una clinica privata lombarda, a quanto pare per problemi psichici. Un provvedimento contestato soprattutto dal fratello della vittima, Livio Cancelliere, che dalla sua pagina di Facebook prima, e sui mass media nazionali poi, ha parlato di disparità di trattamento, ricordando che i giudici avevano invece ignorato le denunce per stalking della sorella. Per un anno nessuno si è preoccupato di tutelarla – ha scritto – mentre per accordare i domiciliari all’assassino di Stefania è bastata che la sola difesa presentasse in fretta e furia qualche documento. La morte di Stefania Cancelliere ha destato profonda commozione a Isernia, dove era nata e cresciuta. Si era trasferita al nord al termine degli studi universitari. In suo ricordo l’estate scorsa è stata organizzata una fiaccolata, mentre di recente le è stato dedicato un convegno organizzato per parlare proprio di violenza sulle donne.
Omicidio Stefania Cancelliere, parte il processo
