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giovedì, Aprile 25, 2024

Fiat, confronto sul nuovo contratto. Mascolo (Fim Cisl): “Trattativa difficile”

QDFiat, confronto sul nuovo contratto. Mascolo (Fim Cisl): "Trattativa difficile"

 

Trentadue milioni di ore di cassa integrazione nell’arco del 2012. Le conseguenze della crisi del settore e del crollo del mercato dell’auto si fanno sempre più sentire e anche gli annunci degli stop alla produzione si sono accumulate di mese in mese lungo le linee degli stabilimenti.

In questo quadro di incertezza ottantamila lavoratori del gruppo Fiat sono ora alle prese con il rinnovo del contratto specifico di primo livello e la prossima settimana potrebbe essere decisiva per trovare un accordo.

La trattativa è ripresa all’Unione industriali di Torino tra l’azienda, i sindacati, Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Quadri.

Il nodo da sciogliere resta quello dell’aumento salariale.

I sindacati, tra le altre cose, chiedono un incremento analogo a quello previsto dall’accordo per il contratto con Federmeccanica, 130 euro al mese in tre anni.

Da quanto si è appreso la Fiat per ora offerto un aumento di quaranta euro lordi legati alle presenze, dunque alle ore effettive maturate dentro gli impianti, mentre per la durata del contratto si parla di dodici mesi proprio a ragione della situazione di incertezza che interessa il settore.

Una delle ipotesi sul campo è che si raggiunga una sorta di “accordo ponte” per quest’anno, per poi ridefinire ulteriori aggiustamenti per il biennio successivo. Tutto ancora da stabilire nel corso delle riunioni in programma nei prossimi giorni tra le parti. Roberto di Maulo, segretario generale della Fismic, definisce la proposta di Fiat “Insufficiente perchè devono entrare in busta paga i 103 euro mensili del vecchio premio di produzione”.

A Torino c’erano anche i rappresentanti dei sindacati del Molise. Sono infatti duemila e quattrocento solo i dipendenti dello stabilimento di Termoli. Al rientro il segretario regionale dei metalmeccanici della Cisl, Riccardo Mascolo ha definito “difficile la trattativa perché condizionata dalle difficoltà del comparto e del mercato automobilistico”.

Oltre alle questioni legate al nuovo contratto, Mascolo ha ribadito “la necessità di dare risposte chiare ai lavoratori sul futuro della produzione dello stabilimento di Pantano Basso che nel 2012 si è fermata più volte e si fermerà ancora”.

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