Crollo dei prezzi, case e negozi sfitti, mancanza di nuovi investimenti sul settore immobiliare, quello che per un decennio ha trainato l’economia cittadina a Isernia.
La situazione attuale, all’inizio del 2013, racconta di un settore, quello immobiliare, in piena crisi. Ma andiamo con ordine, partendo dalle vendite. I prezzi sono scesi, tornando quelli del 2005. Un crollo del 20/30%.
Ma, oltre che nei prezzi, c’è stata diminuzione anche nelle transazioni. Meno trenta per cento sugli appartamenti nuovi, meno cinquanta per cento su quelli già abitati.
Un appartamento nuovo da cento metri quadri in centro città, che solo un anno fa viaggiava intorno a duecentocinquantamila euro, oggi si può acquistare a duecentomila.
Sul vecchio gli affari sarebbero ancora più convenienti. Si possono acquistare appartamenti da ristrutturare a partire da settanta-ottantamila euro, quando un paio di anni fa ce ne volevano centomila abbondanti.
Per il mercato degli affitti, stessa storia di crisi e sfiducia nel settore. Tengono bene solo gli appartamenti nuovi di piccola metratura che si possono fittare anche con somme che vanno dai quattrocento ai cinquecento euro.
Crollo invece per i fitti dei vecchi appartamenti svalutati per l’offerta del nuovo invenduto, che fa scendere i prezzi delle locazioni.
Il mercato immobiliare in provincia di Isernia, in linea con l’andamento nazionale registra così una pesante riduzione a due cifre sul numero delle transazioni, accompagnata dalla continua erosione dei prezzi. Il rapporto tra il prezzo delle case e il reddito disponibile delle famiglie è tornato ai livelli di inizio 2000, con valori reali, al netto dell’inflazione, che si attestano su quelli di 10 anni fa. Nonostante il mercato, dunque, mantenga stabili le sue fondamenta, ciò che rende difficile oggi l’acquisto di un immobile, lasciando il mercato immobiliare in una condizione di staticità, è la mancanza di fiducia da parte delle famiglie, causata dall’incertezza della crisi, unitamente alla difficoltà di ottenere mutui.
Un discorso di negatività identico per il settore commerciale, in piena crisi, tanto che, lungo quello che una volta era la vetrina commerciale di Isernia, corso Garibaldi, le serrande abbassate per chiusura dei negozi crescono giorno dopo giorno.
Una volta gli immobili erano considerati un investimento sicuro, oggi a Isernia non è più così. Di mezzo ci sono anche le tasse, l’Imu e la Trasu, che scoraggiano ancora di più gli acquisti.
Ma, a parte la crisi nazionale del settore, c’è da sottolineare come Isernia stia vivendo una crisi ancora più pesante per la mancanza di prospettive legate anche al futuro stesso del capoluogo di provincia, meta di famiglie di dipendenti pubblici che vivendo a Isernia compravano casa per loro e per i figli.
Oggi il futuro è incerto e chi ne sconta le conseguenze più pesanti è proprio il settore immobiliare.