Con riferimento all’articolo del 27 dicembre u.s. apparso su “Il Giornale del Molise”, si chiede l’integrale pubblicazione e l’immediata diffusione della presente replica, ai sensi e per gli effetti del vigente ordinamento.
Ancora una volta questa Agenzia è chiamata a ritornare e (ri)scrivere sulla vicenda per rispondere ai reiterati attacchi cui si riteneva aver fornito con l’ultima replica, oltre a preziosi suggerimenti, tutti i chiarimenti possibili per chiudere definitivamente un dibattito sterile.
Si vede inoltre costretta a dover constatare, con rammarico, come siffatto attacco mediatico provenga da una testata che da sempre si caratterizza per il profilo di alto giornalismo e che, ciò malgrado, si è prestata a fornire una notizia priva di fondamento, senza procedere ad opportune preventive verifiche, considerato che su tale argomento si è già più volte intervenuti.
Nella fattispecie si ritiene che in completa buona fede l’autore sia stato indotto in errore perché, diversamente opinando, si dovrebbe rilevare, da parte di chi continua a scrivere, la volontà di perpetuare un macchinoso disegno volto a screditare questa Agenzia.
Nel merito delle questioni denunciate, benché sia lecito chiedersi leggendo “…cosa avrà voluto dire!…”, richiama l’attenzione la solita dissertazione sul trasferimento dei laboratori di Termoli.
Sul punto è necessario ribadire la bontà di una scelta dettata non già dalla “scusa dello sfratto”, bensì da mutamenti di carattere organizzativo, le cui basi risalgono al maggio 2011 con l’adozione di importanti modifiche al Regolamento di Organizzazione che, con il coinvolgimento delle parti sociali, intendevano razionalizzare gli ambiti di attività della struttura agenziale di Termoli, da realizzarsi da un lato attraverso lo spostamento delle attività laboratoristiche dalla Sezione dipartimentale di Termoli alla nuova e più funzionale sede di Campobasso – anche in
vista dell’imminente accreditamento di alcuni procedimenti analitici – dall’altro, attraverso l’incremento delle attività di controllo e monitoraggio del territorio presso la sede di Termoli, quale area maggiormente interessata dalla presenza di industrie chimiche con potenziali, significativi impatti ambientali.
Del resto, le esigenze di riorganizzazione sulla sede di Termoli nascevano dalla volontà di razionalizzare il processo analitico, tenuto conto che i laboratori di Termoli espletavano le sole analisi di base, peraltro senza alcuna possibilità di conseguire l’accreditamento anche a causa della carenza dei requisiti strutturali minimi dell’immobile di Termoli, mentre la sede laboratoristica di Campobasso si avvale di una strumentazione quantitativamente e qualitativamente superiore. Il laboratorio della Sezione di Termoli, infatti, ha da sempre effettuato una limitata e residuale attività analitica su poche matrici ambientali, in quanto vincolato funzionalmente alla sede di Campobasso, operativa sulle indagini strumentali più complesse.
A ciò si aggiunga che la centralizzazione delle attività laboratoristiche presso la più funzionale sede di Campobasso ha favorito l’ottimizzazione nell’utilizzo delle strumentazioni, mediante l’eliminazione di inutili duplicazioni di apparecchiature, nonché la realizzazione di economie di scala, considerato che le attrezzature laboratoristiche dismesse a Termoli sono oggi poste anche a servizio sia del Dipartimento di Isernia sia dell’Osservatorio sulla Qualità degli Alimenti di Origine Vegetale. Del resto quella della razionalizzazione delle strutture laboratoristiche è una strada che è stata già percorsa, secondo precise scelte di strategia gestionale, dalle Agenzie ambientali di regioni estese e popolose, quali l’ARPA Lombardia, che ha ridimensionato i propri laboratori portandoli da 7 al minor numero di 2, ovvero l’ARPA Piemonte e l’ARPA Veneto, che hanno adottato analoghi criteri organizzativi.
Si tratta, dunque, di politiche gestionali volte al miglior utilizzo delle risorse disponibili, al fine di evitare che il sovradimensionamento delle strutture regionali possa condurre ad una eccessiva ed ingiustificata dispersione di risorse finanziarie e strutturali, determinando in tal modo l’implosione dell’intero sistema. Solo la cecità di alcuni potrebbe continuare ad insistere su posizioni conservatrici, volte esclusivamente a salvaguardare situazioni di comodo!
Quanto al personale in servizio a Termoli: quello adibito al dismesso laboratorio – 5 unità – è stato utilmente ricollocato in servizio presso il laboratorio di Campobasso, nel rispetto delle qualifiche professionali di appartenenza, il restante personale continua a svolgere – ed è chiamato ad incrementare – il prezioso servizio di presidio e controllo del territorio. Pertanto,
nessuna deminutio ha interessato Termoli nella precipua attività di controllo – governata dalla deputata struttura denominata “ Area funzionale di Monitoraggio e Controllo Ambientale” – né tantomeno è stato necessario sostituire o integrare le unità in servizio, da considerarsi complessivamente ottimali in relazione al territorio.
La suddetta Area, può vantare, infatti, l’operato di ben 14 tecnici della prevenzione che garantiscono il costante ed esaustivo controllo ambientale dell’area interessata su Termoli a fronte di 7 tecnici in servizio presso l’Area Monitoraggio di Isernia e di 11 presso la stessa Area al Dipartimento di Campobasso.
Per quanto attiene alla risoluzione anticipata del contratto di locazione dello stabile presso cui ha sede la Sezione Dipartimentale di Termoli, la stessa è stata più volte invocata proprio dai lavoratori assegnati a tale sede poiché carente di qualsivoglia strumento per l’abbattimento delle barriere architettoniche, per il trasporto dei carichi pesanti e con impianto di climatizzazione/riscaldamento obsoleto che non pochi problemi ha creato nel recente passato agli operatori della Sezione e all’utenza.
Sulle suddette esigenze organizzative e strutturali si è poi innestato, accelerando inevitabilmente i tempi del processo di riordino, il contenzioso instauratosi con il proprietario dei locali e, segnatamente, l’obbligo di dover ottemperare all’Ordinanza del 9.05.2012 emessa in sede di procedimento sommario dal Giudice del Tribunale di Larino Dott. D’Alonzo nel procedimento n. 292/2012 e con cui veniva intimato il rilascio, alla data del 31.08.12, della porzione di immobile ove era ubicato il laboratorio. In ottemperanza alla stessa l’Agenzia ha, dunque, dovuto dare esecuzione, nei tempi prescritti dall’autorità giudiziaria, al trasferimento delle risorse umane e strumentali presenti nel laboratorio di Termoli.
Successivamente, all’esito del giudizio, con sentenza n. 259/2012 del 12.10.2012 il medesimo giudice, contrariamente a quanto in precedenza statuito, si è pronunciato per l’insussistenza degli estremi necessari per la risoluzione del contratto. Tale pronuncia è, quindi, intervenuta allorquando l’Agenzia aveva già dato corso, in esecuzione della citata Ordinanza, al detto trasferimento di attrezzature e del personale presso la sede di Campobasso.
Attualmente, al fine di individuare una sede più idonea per le attività della sezione di Termoli,
sono in corso le relative procedure – che si dovranno concludere entro il prossimo mese di maggio- ispirate ai principi di economicità, efficacia ed efficienza che da sempre hanno connotato la gestione dell’Agenzia, ora sempre più tesa, con lavoro e impegno costante, alla risoluzione delle problematiche che in passato erano rimaste insolute. Certamente, in attesa della soluzione definitiva volta all’individuazione della sede più adeguata per una migliore collocazione, l’attuale
sede di Termoli resta occupata dal personale in servizio nei locali da sempre utilizzati, i soli per i quali continua a corrispondersi il pagamento dell’affitto al proprietario, con esclusione di quelli dismessi.
Non da ultimo va rilevato che tale nuovo assetto organizzativo della Sezione di Termoli consente anche un considerevole risparmio, che, tenuto conto del venir meno di molteplici costi, tra cui, ad esempio, il canone di locazione dei locali ei i relativi servizi ed utenze , può complessivamente quantificarsi in oltre 13.000,00 euro nei soli ultimi quattro mesi (settembre/dicembre 2012) . Da ciò si comprende come, in presenza della soluzione adottata, difficilmente e solo in maniera pretestuosa, si può parlare di sperpero di denaro pubblico, trattandosi di un evidente strumento di riduzione dei costi gestionali. Sarebbe, quindi, più opportuno intitolare diversamente l’articolo che si commenta, facendo riferimento al concetto di “risparmio delle risorse” e non, come si è dovuto constatare, utilizzando impropriamente quello dello sperpero di denaro pubblico.
Contrariamente a quanto sostenuto irragionevolmente nell’articolo cui si fa riferimento, giova ribadire che il processo di razionalizzazione sopra illustrato si erige su una forte, condivisa esigenza di cambiamento organizzativo, improntato al potenziamento del controllo ambientale nella nostra Regione, attraverso modalità che da un lato garantiscano la massima efficienza (favorita, fin dall’inizio dell’anno 2012, dalla realizzazione di significative economie di bilancio), dall’altro contemperino contestualmente l’urgenza del pur necessario contenimento della spesa, imposto dalle ormai note leggi in materia.
A tal proposito si rappresenta non senza soddisfazione che, per l’anno 2012, grazie ad una oculata politica gestionale, si è registrata una riduzione della spesa corrente di oltre il 20% rispetto all’anno precedente, fatti salvi i costi fissi relativi al personale, a cui non è corrisposta alcuna riduzione delle attività agenziali.
Infine, quanto al riferimento che si legge nell’articolo relativo alla richiesta di intervento della Corte dei Conti vale la pena sottolineare che tale circostanza consente di dimostrare la capacità che ha avuto questo Ente di procedere a contenere realmente i propri costi di gestione, senza tuttavia decrementare in alcun modo le attività proprie dell’Agenzia volte al controllo e tutela dell’ambiente del territorio molisano. C’è da auspicarsi che tante altre Isituzioni, regionali e non, abbiano raggiunto lo stesso risultato!
Nella certezza che sia interesse anche del nostro interlocutore d’inchiesta e di codesta testata giornalistica recepire con chiarezza le esposte obiezioni circostanziate sui fatti di cui scrive, si
auspica un serio confronto ed un pronto ravvedimento per tutto quanto sia riferibile a questa Agenzia, restando anche a disposizione per eventuali interviste sull’argomento.