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venerdì, Aprile 26, 2024

Isernia, arriva il commissario

QDIsernia, arriva il commissario

Finite le vacanze si torna al lavoro e anche al comune di Isernia dovrebbe tornare la normalità con l’arrivo del nuovo, terzo e ultimo commissario prefettizio.
Dopo l’estate vissuta sotto il segno di Vardè, c’è stata la velocissima comparsa di Erminia Ocello, commissaria per un solo giorno, ed ora, per lunedì, è prevista la nomina del nuovo dirigente del ministero dell’interno, che guiderà Isernia fino a Maggio, mese in cui si voterà per l’elezione del nuovo sindaco. Le indiscrezioni dicono che il nuovo commissario sarà una donna, intanto la prefettura, nel periodo di interregno, ha mantenuto la guida degli affari correnti di Palazzo san Francesco nelle mani del sub commissario Giovanna Lombardi, viceprefetto in servizio in via Kennedy.
Intanto, mentre si guarda con attenzione alla composizione delle liste per politiche e regionali, ci sono anche delle persone tra i politici isernini che hanno rinunciato in partenza a Roma e Campobasso per riporre tutte le loro attenzioni sulle prossime elezioni comunali e, in particolare, sulla poltrona da sindaco. Nel centrodestra i primi a scendere in campo sono stati in due: Stefano Testa, un giovane esponente del Pdl, figlio dell’ingegnere Testa, che vuole interpretare il ruolo da rottamatore dell’attuale classe politica cittadina. Con lui già si sono schierati altri due giovani del centrodestra, Antonio Furioso e Mike Matticoli.
C’è poi Raffaele Teodoro, l’autore del ricorso al consiglio di stato che ha riprovocato il nuovo scioglimento del consiglio comunale. L’avvocato, proprio per quel ricorso vinto, vorrebbe tentare la corsa alla poltrona da sindaco a nome dei moderati.
Sul fronte dei progressisti, resta l’incognita De Vivo. Se il vincitore delle ultime elezioni vorrà riprovarci, non ci sarà nessuno che gli farà ombra. Si schiereranno tutti con lui. Se invece De Vivo, come sembra, si dichiarerà indisponibile, si riaprono tutti i giochi nel centrosinistra con due nomi sopra a tutti, quelli di Carlo Veneziale e Giuseppe Laurelli.

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