Sarà il prefetto di Campobasso a consegnare, subito dopo capodanno, nelle mani del presidente della Repubblica Napolitano le 6.300 firme raccolte dall’associazione cardiopatici ‘Cuore molisano’ in una settimana di sciopero della fame contro i tagli previsti dal piano sanitario proposto dal commissario Filippo Basso. E poi partiranno subito le iniziative per il nuovo anno, con la costituzione di una cooperativa per il reinserimento lavorativo di chi viene colpito da infarto, e con una proposta che potrà rimettere in giusta competizione la sanità pubblica e privata con la possibilità di avere le unità di emodinamica 24 ore su 24 al San Timoteo, al Cardarelli e al Veneziale. “A fine anno vedremo poi chi sarà stato in grado di attrarre più utenti” ha commentato il presidente dell’associazione Liberato Di Felice che ha attaccato chi ha tentato di strumentalizzare la loro iniziativa.
Critiche anche al sindaco Antonio Di Brino, dirigente medico del San Timoteo, che non ha sottoscritto la petizione organizzando invece un consiglio straordinario “che è stato un flop” ha affermato. E Di Felice ha avuto parole di biasimo anche per i consiglieri di minoranza del centrosinistra, presentatisi in massa a firmare per poi lasciare lì i loro volantini. “Questa non era un’iniziativa politica” ha tuonato ancora Di Felice che ora invita tutti gli amministratori pubblici del Basso Molise a un vero confronto pubblico in cui poter scoprire tutte le carte.
Firme contro il piano sanitario, critiche a destra e sinistra: “Non era un’iniziativa politica”
