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lunedì, Aprile 29, 2024

L’anno che verrà. Il 2013 sarà carico di novità politiche e istituzionali, in Italia e in Molise

AperturaL’anno che verrà. Il 2013 sarà carico di novità politiche e istituzionali, in Italia e in Molise


di PASQUALE DI BELLO

Il 2012 consegna idealmente al nuovo anno il testimone del cambiamento. Sono molte le novità che si intravedono all’orizzonte, cambiamenti sul fronte politico – istituzionale che interesseranno sia la Nazione che la Regione. Dalle urne, in febbraio, dovrebbero uscire un’Italia e un Molise completamente ridisegnati.

“L’anno che sta arrivando, tra un anno passerà. Io mi sto preparando, è questa la novità”. Non gliele sentiremo più cantare dal vivo queste parole all’indimenticato Lucio Dalla, tuttavia li sentiremo ancora viaggiare nell’aria, soffiati dalla puntina che solca un disco in vinile (per chi ancora li tiene, per quelli come noi intorno ai cinquanta) o dalla luce di un laser che legge su un compact disc. E allora prepariamoci a questo 2013 che bussa alle porte e auguriamoci che sia diverso in tutto da questo 2012.

Intanto prepariamoci ad evitare la deflagratio pallorum che tra poche ore ci provocherà Giorgio Napolitano col suo ultimo (grazie a Dio!) discorso di fine anno. Il Capo dello Stato metterà ancora una volta a dura prova la pazienza e la resistenza degli italiani, tessendo l’elogio di questo anno e mezzo (tanto sarà, alla fine) passato in compagnia di Mario Monti, un luttuoso professore di economia con l’hobby dell’Europa e la sbornia per il club Bilderberg (quello fondato, per capirci, da quel benefattore di David Rockefeller) che Napolitano, violando il risultato delle elezioni politiche del 2007, ha imposto al Paese. Sentiremo moniti solenni e richiami al senso delle Istituzioni, allo spirito di sacrificio et similia tali da spicinare pazienze d’acciaio e resistenze di granito. Quello che c’è di buono, se così possiamo consolarci, è che il prossimo anno Monti e Napolitano ce li saremo tolti entrambi di torno. Ai due resta ancora qualche scampolo di tempo per continuare a fare quello che hanno fatto sinora: i pipistrelli impigliati tra i capelli degli italiani. Auguriamoci che vinca Bersani o, per chi la pensa diversamente, Berlusconi, Ingroia, Grillo o chi vi pare, purché la coppia Monti – Napolitano tolga il disturbo e si dedichi al gioco delle bocce o al tressette, insomma a tutte quelle occupazioni a cui sono dedite le persone normali quando vanno in pensione. L’Italia non può più permettersi la macelleria sociale a cui è stata sottoposta da un governo imposto dall’euro burocrazia e dai club finanziari internazionali. L’Italia, quale che esso sia, ha diritto a scegliersi un governo legittimato dal voto popolare, con buona pace di Pierferdinando Casini e Luca Cordero di Montezemolo, due che per farli accomodare, con tutti quei nomi, non basta una sedia ma occorre una panca da cattedrale.

Bene, se questo è quello che ci auguriamo per l’Italia, un governo nuovo di zecca e scelto dal popolo, chiediamoci cosa possiamo aspettarci dal 2013 in Molise. L’anno che verrà, in terra sannita, si annuncia gravido di novità. Probabilmente sarà il primo anno in cui al nome Iorio ci sentiremo rispondere: “Iorio chi?”, e per noi che su Iorio abbiamo scritto un’enciclopedia sarà dura sopravvivere alla pagina bianca Ci mancherà, anche se non lo rimpiangeremo. Il governatore, in rotta di collisione con la propria maggioranza, specie con i centristi, prenderà probabilmente la strada per la Capitale, lasciando dopo di sé il deserto. Come alternativa sentiamo fare i nomi del presidente del Consiglio regionale, Mario Pietracupa, e di quello della Provincia di Campobasso, Rosario De Matteis che, detto con franchezza e absit iniuria, stanno a Iorio come l’orzo al caffè. Sarà difficile quindi che il centrodestra trovi un erede, almeno in breve tempo, di quello che – piaccia o no – è stato il politico più abile di questa Regione. Sarà per la prossima volta, nel 2017, quando salvo anticipi si tornerà a votare per le regionali. Stavolta il centrosinistra, unito o spezzato, dovrebbe farcela. Il condizionale, visti i soggetti, tuttavia è d’obbligo, capaci come sono certi soggetti di rimettersi le bende, dopo essere resuscitati, e ricalarsi da soli, mani e piedi, nel sepolcro. Che siano dei Lazzari alla rovescia non siamo noi a dirlo ma lo dimostra un anno passato a litigare. Sperem, come dicono a Milano.

Questo è quello che, politicamente, dovrebbe riservarci il 2013: Monti e Napolitano ai giardinetti, Bersani a Palazzo Chigi. Iorio e Roma, il centrodestra molisano all’opposizione e gli oppositori di Iorio al governo della Regione. Oltre la politica, ci sono poi le vite. Le nostre, quelle della gente qualunque, a cui per il nuovo anno ci sentiamo di augurare una sola cosa: che la strada davanti sia più dritta di quella che ci lasciamo alle spalle. Buon anno.

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