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venerdì, Aprile 26, 2024

Omicidio brasiliana a Isernia, parla Fortini: non l’ho uccisa io, l’assassino confessi

EvidenzaOmicidio brasiliana a Isernia, parla Fortini: non l'ho uccisa io, l'assassino confessi

Nonostante la conferma della condanna da parte della Corte di Cassazione, Ignazio Fortini non si rassegna all’idea di scontare i 18 anni di pena che gli sono stati inflitti per l’omicidio di Marinalva Costa e Silva, la prostituta brasiliana che nel marzo del 2008 fu trovata senza vita in un monolocale del centro storico di Isernia. Affidandosi ancora una volta ad alcuni suoi parenti, il geometra di Letino ribadisce la propria innocenza, attraverso una lettera indirizzata a colui che ritiene di essere l’assassino della sudamericana. “Tu – scrive Fortini dal carcere di Vasto – sei responsabile non solo dell’omicidio di Marinalva, ma anche del mio, perché con il tuo vile comportamento mi uccidi ogni giorno che passo qui dentro al tuo posto. Ma se credi che sia tutto finito ti sbagli proprio, perché sarai tormentato a vita per quello che hai fatto. Non passerà un minuto senza che il rimorso ti roda il cuore e l’anima, non facendoti godere le gioie della vita. Anche se puoi stare tra la gente, con la tua famiglia, tu sei e sarai sempre colpevole, sempre”. Fortini chiude il suo sfogo invitando l’ipotetico interlocutore a uscire allo scoperto: “Anche se non ci conosciamo – scrive ancora – io sarò il peggiore dei tuoi incubi per i prossimi 18 anni. Solo trovando quel coraggio che finora non hai avuto potrai rimediare. Questo sentivo il bisogno di dire a te e ai tuoi complici. Probabilmente – conclude – non complici materiali dell’omicidio, ma certamente del tuo silenzio e delle tue menzogne”.

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