Una battaglia per la vita che riguarda tutta la popolazione perché con la salute non si scherza e, soprattutto, non si può ragionare tagliando dei servizi indispensabili.
Così i cardiopatici hanno concluso lo sciopero della fame e la raccolta di firme organizzati per difendere l’ospedale San Timoteo e i presidi del territorio.
Più di seimila le sottoscrizioni raccolte a Termoli e non solo da parte di cittadini e personale sanitario pronte per essere inviate al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano..
L’associazione ‘Cuore Molisano’, presieduta da Liberato De Felice, insieme a Mario Ferrazzano, Giovanni D’Aniello, al coordinamento guidato da Antonella Occhionero, e gli altri volontari ringraziano tutti coloro che hanno condiviso un’iniziativa definita straordinaria.
“Le firme sono arrivate anche dalla Puglia, dall’Abruzzo e dai parenti di pazienti che provengono da altre regioni. Lunedì mattina le consegneremo in Prefettura e dopo le festività arriveranno a Roma, nelle mani del Capo dello Stato”..
I responsabili hanno ricordato anche gli episodi degli ultimi giorni, due infarti salvati proprio nei reparti che, secondo il piano sanitario, dovranno essere ridimensionati.
“Non siamo un contenitore di visibilità politica” hanno poi ribadito rivolgendosì così al commissario Basso.
L’impegno continua e non si escludono nuove iniziative di protesta. Fatto sta che problemi di questo tipo preoccupano e mobilitano la popolazione. Senza colori politici.