Dopo le dimissioni da consigliere regionale che ne hanno determinato una assoluta libertà di movimento, si è intensificato il lavoro di Paolo Di Laura Frattura. In queste ore l’ex presidente della Camera di commercio di Campobasso sta mettendo a punto la sua squadra per il governo della Regione. La scommessa di Frattura è su amministratori giovani e di comprovate capacità come il sindaco di San Martino in Pensilis, Vittorino Facciolla, e quello di Riccia, Micaela Fanelli. Intanto si avvicina la data delle elezioni, 17 o 24 febbraio secondo quanto ha fatto sapere il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri.
Tra le tante, una riflessione che va fatta è quella sulla capacità amministrativa e di governo di chi si candida alla guida della Regione. A ben vedere sono in pochi a poter vantare esperienze amministrative e/o manageriali o, quantomeno, un curriculum tale da metterci al riparo da sorprese. Vincere le elezioni è il punto numero due, governare e amministrare è invece il punto numero uno. Proviamo a fare un esempio, e non ce ne voglia il candidato grillino, Antonio Federico, del quale apprezziamo le doti da chitarrista ma del quale disconosciamo (pronti a ricrederci) le capacità amministrative. Dovessimo fare una previsione sul suo contro, diremmo che starebbe bene a capo di un esecutivo rock buono nelle cover di ZZ Top, Lynyrd Skynyrd e Allman Brothers Band ma poco avvezzo a destreggiarsi tra delibere, determine, direttive, assi, misure e normative nazionali ed europee. Il rovescio della medaglia, messe così le cose, metterebbe tuttavia la Regione, in questa vita et ultra, nelle mani dei soli Iorio e Vitagliano, per citare a destra quelli che sicuramente hanno più capacità di tutti. Perché tutto si potrà dire di Iorio e Vitagliano, tranne che non sappiano destreggiarsi con abilità nel mare magnum amministrativo.
Tra i due estremi, tra Federico che suona la chitarra elettrica da un lato e il tandem Iorio-Vitagliano che sarebbero capaci di date del “tu” a una biscia pur di agguantarla, qualche via di mezzo deve pure esserci. A trovarne una, e a nostro avviso efficace, è stato il redivivo Paolo Di Laura Frattura che dopo le sue dimissioni ha intensificato i rapporti con una serie di sindaci giovani e capaci che potrebbero rappresentare l’ossatura di una sua eventuale Giunta e gli arieti per sfondare nella prossima campagna elettorale (si voterà, a fatto sapere il ministro dell’Interno, o il 17 o il 24 febbraio). I corteggiamenti in realtà vanno avanti da tempo ma negli ultimi giorni pare proprio che le prove di matrimonio siano destinate a dare a breve il loro frutto. Frattura parte da un letto a tre piazze, dove insieme a lui ci sono il gagliardo e capace sindaco di San Martino in Pensilis, Vittorino Facciolla, e la wonder woman di Riccia, il sindaco Micaela Fanelli. Sono queste le due ali che metteranno il volo ai piedi di Frattura che – era ora! – si è finalmente svegliato da quel torpore mesmerizzante che ha caratterizzato sinora la sua azione amministrativa e che ha finito per contagiare anche chi lo avvicinava. C’è stato un tempo in cui dinanzi a una presentazione ufficiale, di quelle in cui l’interlocutore dice: “Piacere, Paolo Frattura”, non si poteva che rispondere: “Buonanotte!”, tanto era soporifero l’incedere dell’ex presidente della Camera di commercio di Campobasso. Oggi, fortunatamente per lui e, aggiungiamo, per il Molise, le cose stanno cambiando. Intanto Frattura s’è svegliato e lo ha fatto col botto, dimettendosi e spiazzando tutti quelli che a turno o lo tiravano per la giacchetta o pretendevano di fargli l’esame del sangue. Quella delle dimissioni, indubbiamente, è stata una mossa che ha sparigliato le carte, ora però è necessario passare alla fase due, quella della costruzione di una squadra che dia credibilità e spessore alla sua candidatura e, soprattutto, rappresenti una garanzia di buona amministrazione per il Molise. Di Facciolla e Fanelli non saremo noi a tessere le lodi, a far questo c’hanno già pensato gli elettori di San Martino in Pensilis e Riccia che li hanno premiati con voti convinti e abbondanti. Quello che invece ci preme dire è che se il buon giorno si vede dal mattino, come dice l’adagio popolare, allora le scelte reciproche fatte dai tre, Frattura-Facciolla-Fanelli, rappresentano un buon viatico per quella palingenesi amministrativo-generazionale che questa Regione aspetta da troppo tempo. Sono tutti e tre ampiamente testati, il primo con una lunga esperienza manageriale alla Camera di commercio, gli altri due con una solidissima esperienza amministrativa alle spalle e poi, ultimo ma non meno importante, sono tutti e tre giovani. Per amministrare ci vogliono, oltre alle capacità, anche lucidità e forza e queste, piaccia o no, sono appannaggio dei giovani e non delle cariatidi da gerontocomio che ancora ci ritroviamo tra i piedi. Frattura, Facciolla, Fanelli: tre nomi, anzi tre cognomi, che cominciano con la effe. Effe, come fortuna. E ce ne vorrà tanta.