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venerdì, Giugno 6, 2025

L’ultima Thule, il disco della maturità di Francesco Guccini

MusicaL’ultima Thule, il disco della maturità di Francesco Guccini

Michele Mignogna

Uscito da qualche giorno ha già riscosso il favore del pubblico e della critica, parliamo dell’ultimo lavoro di Guccini “L’ultima Thule” otto brani di una intensità che solo Francesco Guccini poteva regalarci, un disco che come lui stesso dichiara, forse sarà l’ultimo, come a consegnare al suo pubblico, ma allo stesso tempo a tanti giovani, una sorta di testamento sul tempo passato, quel tempo che sembra rincorrerci, e del quale non riusciamo e non vogliamo farne a meno. E torna con un’alchimia di parole e musica che riesce a disegnare ancora una volta il senso del reale, il reale che non è fatto solo di presente, ma come ogni “presente”, è fatto soprattutto di passato. Un reale che non è più solo il circostante, ma che diventa, col passare degli anni, sempre più il groviglio di emozioni che viaggiano dentro. Otto storie in cui ritroviamo tutto l’universo, il piccolo mondo antico, di Guccini. Il passare del tempo, lo scorrere le memorie, il raccontare da cantastorie avventure personali, vere o inventate, con una suggestione, una chiarezza unica, che caratterizza da sempre il racconto. “Canzone di Notte n.4” (la prima “Canzone di Notte” risale al 1970 da L’Isola Non Trovata) è il ricordo, è la ricerca di quella Pace interiore tanta attesa. “E allora notte che mi porterai / rimpianto, quiete, noia o verità? / O indifferente a tutto te ne andrai / senza pietà?”. L’ottimo piano del Maestro Vince Tempera e il sax di Marangolo accompagnano benissimo. “L’ultima volta”, emblematico il titolo, è il brano più “canzone” dell’opera. Il testo ancora odora di passato. L’amato Appennino citato per un ricordo di un amore antico “assoluto e violento”. La fragilità dei sentimenti che paiono eterni nel presente. ”Quando il giorno dell’ultima volta che vedrai il sole dell’albeggiare e la pioggia ed il vento soffiare il ritmo del tuo respirare che pian piano si ferma e scompare”. Poi l’addio alle scene, “non canterò più, non scriverò più canzoni, nemmeno per altri, c’è chi lo fa meglio di me, voglio passare le mie giornate a leggere”, questo dice Guccini nella conferenza stampa di presentazione del disco. Grazie Francesco, per questo regalo di Natale, ti lasciamo al tuo meritato riposo.

 

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