“Accolgo con rispetto ed estremo favore l’intervento del presidente Napolitano, il quale ha ascoltato e compreso le esigenze dei Comuni, che sono le esigenze dei cittadini. In particolare, affinché l’Imu resti nelle casse comunali per fronteggiare le spese; e a mio avviso, con priorità assoluta alle spese sociali, oggi essenziali più che mai”. Micaela Fanelli, membro dell’ufficio di presidenza Anci (Associazione nazionale comuni italiani), ha partecipato a Roma, presso la Sala della Protomoteca del Campidoglio, con i sindaci del Direttivo Anci alla riunione che si è svolta alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Al centro della riunione i tagli ai Comuni e il grido d’allarme lanciato dai sindaci sui servizi a rischio.
“La situazione nei Comuni è insostenibile – ha affermato il presidente Anci Graziano Delrio -. La legge di stabilità non può uscire dal Senato come ci è entrata, per questo stiamo lavorando con forze politiche e governo, ma aspettiamo gesti concreti altrimenti non saremo più in grado di assolvere al nostro ruolo”.
“Abbiamo dato, dal 2007 al 2013, 15 miliardi al risanamento – ha ricordato Delrio -, per questo ci rivolgiamo al Presidente affinché giudichi i nostri emendamenti che non sono difesa della casta ma proposte serie che possono funzionare”.
Delrio ha rimarcato poi come i Comuni “sono la risposta alla crisi non la causa perché rappresentano la barriera contro la sua avanzata”. Inoltre il presidente Anci ha confermato che i sindaci sono consapevoli che il debito vada ridotto, ma “abbiamo pagato già un prezzo altissimo, chiediamo quindi di non ripercorrere la strada dei tagli lineari perché solo di questi abbiamo sommato negli ultimi anni 10mld di euro”.
