Durissima presa di posizione del Presidente del Consiglio regionale, Mario Pietracupa, sul tema Sanità. Sotto accusa il Piano sanitario presentato al ministero della Salute dal Commissario ad acta, Filippo Basso. Un atto adottato senza il minimo coinvolgimento delle Istituzioni regionali. La resa dei conti probabilmente martedì 4 dicembre quando in Consiglio regionale si discuterà proprio di Sanità.
“Quello compiuto da Filippo Basso è un atto oltraggioso per le Istituzioni e per i cittadini molisani. Un atto di usurpazione che lede l’autonomia della Regione”. Parole pesantissime quelle che il Presidente del Consiglio regionale, Mario Pietracupa, rivolge all’indirizzo di Filippo Basso, Commissario ad acta nominato dal governo Monti per procedere al riordino dei conti del sistema sanitario regionale del Molise. Basso, come denunciato da una nota a firma dell’assessore alla Sanità, Filoteo Di Sandro, ha inoltrato al ministero della Salute, senza alcun consulto, concerto, parere, sintonia con le Istituzioni regionali, la propria bozza di Piano sanitario. Un documento che fa a pezzi la Sanità molisana, che di fatto chiude gli ospedali di Larino, Venafro e Agnone, mettendo in ginocchio l’economia delle tre cittadine; una bozza che falcidia il numero di posti letto per la Sanità pubblica, ridotti del 62%, penalizzando anche quella privata, con una riduzione del 38%. Un documento, ha detto Di Sandro, che non può essere condiviso e accettato. “Ancora una volta – ha scritto Di Sandro – le Istituzioni regionali, rappresentative dei molisani e chiamate a tutelarne interessi e necessità, sono state ignorate dal Commissario alla Sanità, un tecnico che dimostra di non avere alcun tipo di interesse verso i nostri cittadini ed i loro rappresentati, dichiarando sempre di fare riferimento alle sole indicazioni ministeriali”. Parole anche queste, come quelle di Pietracupa, che rappresentano una vera e propria dichiarazione di guerra al Governo e al suo proconsole inviato in Molise, Filippo Basso. Di Sandro è stato sul punto di rassegnare le dimissioni da assessore alla Sanità come gesto estremo di protesta, proposito dal quale ha desistito optando per una contrapposizione netta con Basso.
La data della resa dei conti sarà probabilmente quella di martedì 4 dicembre quando in Consiglio regionale si discuterà di Sanità. Il punto all’ordine del giorno è stato iscritto da tempo, anche in considerazione del lavoro svolto dalla IV commissione, competente per materia, che ha elaborato dopo mesi di lavoro una serie di proposte e suggerimenti che quantomeno sul piano della correttezza istituzionale potevano e dovevano essere presi in considerazione dal commissario governativo. “Ci saremmo aspettati maggiore rispetto delle Istituzioni e un comportamento improntato alla correttezza, dobbiamo invece prendere atto del contrario”, tuona Pietracupa e Di Sandro gli fa eco: “Basso aveva assicurato che prima di inviare la bozza a Roma l’avrebbe illustrata sia a me che al presidente Iorio ma così non è stato. Vedremo adesso come si esprimerà il Consiglio ma ritengo sia necessario un atto politico forte e significativo che dia al governo un segnale di netta contrarietà”. “Se necessario – aggiunge poi Pietracupa – presenteremo un Piano sanitario licenziato dal Consiglio e andremo al conflitto di competenza. L’autonomia regionale è garantita dalla Costituzione e non può essere espropriata dal governo”.
Animi quindi accesi, e non a torto. Che la Sanità molisana sia un colabrodo, questo è un fatto acclarato, ma che questo debba essere l’alibi per una progressiva erosione dell’autonomia regionale è altrettanto chiaro che è un fatto inaccettabile. Staremo a vedere se un Consiglio regionale ormai svuotato di poteri saprà trovare un sussulto di orgoglio e, per una volta, Destra e Sinistra sapranno trovare le ragioni di una battaglia comune.