Il suo telefonino è acceso, ma squilla a vuoto. Né è possibile localizzarlo con esattezza, perché aggancia sia la cella di monte Patalecchia, a Castelpetroso, sia quella di Carpinone. Sulle sue tracce ci sono i Carabinieri e i Vigili del fuoco di Isernia, con il supporto dei cani arrivati da Campobasso. Da ieri pomeriggio non si hanno più notizie di un pastore kosovaro di 41 anni, sposato, con figli, da molti anni residente a Pesche. Lavora in un’azienda agricola del posto. “Un persona perbene, ben voluta in paese. Da un paio di giorni dava l’impressione di essere molto turbato”, hanno raccontato alcuni suoi conoscenti. Ieri mattina è stato poco bene. Il suo datore di lavoro lo ha accompagnato al pronto soccorso del Veneziale di Isernia per accertamenti. Dopo la visita l’uomo è voluto tornare a casa. Nel primo pomeriggio è uscito di nuovo per andare a comprare il pane e per andare dal medico. Ma al panificio non si è mai visto, né si è presentato all’ambulatorio. Poco più tardi la moglie, allarmata, ha contattato i Carabinieri. Si pensa a un allontanamento volontario. Ieri sera e fino a notte fonda le ricerche si sono concentrate tra Pettoranello – dove qualche volta il pastore aveva condotto il suo gregge – e il santuario di Castelpetroso: era questa, infatti, la zona localizzata dal gps. Ma successivamente il telefonino del 41enne ha agganciato la cella di Carpinone. Questa mattina i Carabinieri, i Vigili del fuoco e i volontari hanno battuto le campagne circostanti la zona industriale di Carpinone, poi ancora Castelpetroso e Pettoranello, ma dell’uomo nessuna traccia.