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martedì, Aprile 23, 2024

Post-sisma, i sindaci chiedono la modifica della legge

QDPost-sisma, i sindaci chiedono la modifica della legge

La decisione del Consiglio dei Ministri è arrivata mentre a Campobasso sono in corso i colloqui per assumere più di duecento persone a tempo determinato. Il Governo nazionale ha infatti deciso di non impugnare la legge della Regione Puglia che in sostanza ha concesso ai Comuni la possibilità di mantenere, sempre contratti a scadenza, il personale già utilizzato in questi anni negli uffici del post-terremoto senza avviare nuove selezioni.
Una procedura diversa rispetto al Molise, dove proprio a ragione delle indicazioni arrivate dai tecnici di Roma sono stati pubblicati appositi bandi al fine di reclutare i professionisti presso la nuova Agenzia regionale di Protezione Civile istituita al termine dello stato di criticità.
Il semaforo verde del Governo alla legge pugliese ha però mobilitato i sindaci dei Comuni del cratere che in una nota hanno chiesto alla Regione di attivare le procedure per modificare con urgenza la legge approvata a fine aprile e consentire alle amministrazioni di utilizzare il personale già in servizio.
“In tal modo – hanno affermato i sindaci – si potrà garantire l’immediata ripresa delle attività di ricostruzione post-sisma interrotte per garantire lo svolgimento delle procedure concorsuali”.
Sulla vicenda è intervenuto il direttore regionale dell’Agenzia di Protezione Civile, Giuseppe Giarrusso.
“Con questo clima politico e data la situazione straordinaria a livello istituzionale non credo si possa modificare in tempi brevi la legge ha osservato il responsabile che propone però una soluzione. “Quella – ha affermato Giarrusso – di chiedere al Governo nazionale, dopo le nostre selezioni, di concedere una deroga per poter successivamente stabilizzare il personale sulla scorta di quanto è stato previsto per la Regione Abruzzo”.
Intanto le prove orali continuano e, a metà dicembre, saranno pronte tutte le graduatorie definitive per firmare i contratti e rimettere in moto gli uffici della ricostruzione.

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