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sabato, Aprile 27, 2024

Beni ai soci, un freno alla doppia tassazione

Diritto e fiscoBeni ai soci, un freno alla doppia tassazione

La doppia tassazione per i beni dati in uso ai soci di una società di persone si attenua. E’ l’Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 36/E, a tornare sul tema dei beni relativi all’impresa concessi in godimento a soci o familiari dell’imprenditore per fini privati. Si tratta di un ulteriore chiarimento alla circolare n. 24/E del 15 giugno scorso.

Con il provvedimento n. 133184/2012, veniva prorogata nuovamente la scadenza per la comunicazione dei dati relativi ai beni d’impresa concessi in godimento ai soci o ai familiari. Con la circolare 36/E, l’Agenzia delle Entrate ha ulteriormente chiarito la disciplina sostanziale dei beni in godimento ai soci. La circolare si è occupata della dimostrabilità dei termini degli accordi fra le parti e della protezione contro la doppia imposizione.
Certificazione di data certa: e se non c’è? Per quanto riguarda il primo punto e, in particolare, la certificazione scritta (di data certa) dei termini degli accordi, l’Agenzia afferma che in assenza della documentazione di data certa antecedente all’inizio dell’uso privato del bene, i termini dell’accordo fra le parti – come ad esempio il corrispettivo e la durata – possono essere dimostrati dal contribuente con altri mezzi di prova.
Lo scopo della predisposizione di adeguata documentazione di data certa appare utile nell’interesse delle parti, perché idonea ad evidenziare «la mancanza di volontà di porre in essere arbitraggi fiscali sulla base di scelte di convenienza economica dell’ultimo momento».

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