Sale la rabbia tra i dipendenti che si sono riuniti in assemblea permanente. Qualcuno spinge per bloccare la statale di Bojano.
I dipendenti della Solagrital hanno atteso fino all’ultimo. Anche questa mattina si sono recati puntualmente in azienda per iniziare il turno di lavoro, ma quando è arrivata la notizia che gli stipendi arretrati non sarebbero stati pagati, hanno gettato la spugna. Da oggi la produzione in fabbrica è ferma e gli operai sono in assemblea permamente: “La situazione è drammatica – ha detto Giancarlo D’Ilio, della Fai Cisl – le famiglie non hanno più un euro per andare avanti”. Secondo l’accordo sindacale siglato alcuni giorni fa, i dipendenti avrebbero dovuto rivecere oggi gli stipendi arretrati di luglio, agosto e settembre, più la quattordicesima, ma l’intesa non è stata rispettata.
“Non è la prima volta – ha spiegato Mariano Russo, della Flai Cgil – la Regione Molise non ha ricapitalizzato la Gam che non ha potuto entrale nella gestione della fabbrica. Noi continueremo la protesta fino a quando gli stipendi non saranno pagati”. “Sembra che ogni lunedì si trovi una scusa per ritardare il pagamento di ciò che spetta ai lavoratori – ha aggiunto Antonio Petrella, della Uila Uil – i sindacati e i lavoratori hanno mantenuto i loro impegni, ci aspettiamo altrettando dalle altre parti in causa”.
Intanto, diversi lavoratori spingono per avviare azioni di protesta più incisive come, ad esempio, bloccare la statale di Bojano. Ormai non si fidano più nemmeno delle rassicurazioni del sindaco, Antonio Silvestri, che ha partecipato ai lavori dell’assemblea. “Io sono disposto a tutto”, scrive un operaio su Facebook. A fine mese dovrà pagare 5.000 euro di mutuo per evitare il pignoramento della casa. Molti altri dipendenti della Solagrital si trovano nelle stesse condizioni. Il commissario liquidatore della Solagrital, Tacchilei, ha annunciato che sarà domani in azienda, ma intanto il tempo passa e neanche i sindacati sono più in grado di fermare la rabbia che sale di ora in ora tra le file dei lavoratori. La situazione in azienda è diventata davvero esplosiva.
