E fanno nove. Nove mesi consecutivi in cui fatturato e ordinativi in Italia si riducono. I dati Istat relativi a settembre lasciano ben poco spazio all’ottimismo e mostrano in modo evidente il progressivo venir meno del traino dell’export, ultima ciambella di salvataggio per le nostre imprese. Su base annua, correggendo i dati per gli effetti del calendario, il calo globale dei ricavi industriali è del 5,4%, risultato di un brutale -7,7% sul mercato interno e di un quasi pareggio (-0,1% all’estero).
Negli ordinativi, per cui il confronto annuo è solo sui dati grezzi (con due giorni lavorativi in meno a settembre 2012), la frenata complessiva è del 12,8%, -15,8% in Italia e -8,1% all’estero.
Che settembre non fosse un mese brillante era già visibile da altri indicatori, come il calo dell’export del 4,2% e la frenata della produzione industriale del 4,8%. Naturale dunque che scendano anche gli incassi ma il dato più preoccupante resta quello delle commesse, con pochi spiragli in arrivo anche nei prossimi mesi. Rispetto ad agosto, utilizzando i dati destagionalizzati, sono addirittura gli ordini dall’estero a soffrire maggiormente, con una frenata del 7,4%. Difficile, del resto, fare molto meglio quando il principale sbocco del nostro export, cioè la Germania, riduce in un mese gli acquisti di ben il 10 per cento.