Si ferma ancora la produzione allo stabilimento Fiat Powertrain di Termoli. La direzione aziendale ha previsto una settimana di cassa integrazione anche a dicembre. Riposo forzato dal 10 al 15 per tutti i dipendenti dell’impianto occupati nei settori dei motori e dei cambi, sono più di duemila e quattrocento.
Il timore – spiega Riccardo Mascolo, segretario regionale della Fim Cisl – è che questa settimana non sarà l’unica perché – ha aggiunto – potrebbero arrivare altri stop a causa dell’andamento del mercato dell’auto e quindi del calo delle vendite per il gruppo Fiat” . L’attenzione dei sindacati resta alta in un periodo complesso per il settore che si lega a una crisi strutturale.
Per ora non ci troviamo nella zona rossa – ha osservato Mascolo – ma se nel 2013 non ci saranno segnali di ripresa potremmo andare in seria difficoltà”.
I segnali non arrivano di certo nel nucleo industriale di Termoli dove sono diverse le aziende in crisi e altre che ricorrono agli ammortizzatori sociali.
Intanto sta per chiudere i battenti un impianto che si trova proprio a ridosso dello stabilimento metalmeccanico. A fine novembre scadrà il contratto con la società che si occupava della gestione della centrale elettrica della Bg Italia Power.
Da agosto, quando sono scaduti e a quanto pare non sono stati rifinanziati gli incentivi Cip6 – l’azienda ha infatti avviato la fase della conservazione dei macchinari in vista dello stop all’attività. Per una quindicina di dipendenti è previsto il ricollocamento in altre realtà del gruppo o altre sedi.
L’impianto non è entrato a far parte del mercato libero dell’energia – ha affermato Lino Zambianchi, segretario regionale della Filctem Cgil – che avrebbe comunque richiesto un ingente investimento per ammodernare la centrale, non più competitiva”.
Per ora, dunque, senza investimenti e interessi messi in campo da parte di altre aziende non si conosce il destino della struttur
