14.4 C
Campobasso
giovedì, Maggio 2, 2024

Dossier Edilizia/ Dove la crisi morde di più: aziende in ginocchio, un esercito di disoccupati e il futuro sarà anche peggio

AperturaDossier Edilizia/ Dove la crisi morde di più: aziende in ginocchio, un esercito di disoccupati e il futuro sarà anche peggio

Di Michele Mignogna

In poco meno di tre anni il settore delle costruzioni in Molise ha subito un massacro in termini di posti di lavoro, di imprese cancellate (o fallite) e di una riduzione del monte salario, che non ha precedenti nella storia. I posti di lavoro persi sono 3.500, mentre oltre 500 imprese hanno chiuso i battenti, con una ricaduta sul territorio drammatica, ma il Molise si attesta come la prima regione in assoluto per irregolarità nei cantieri, che in base all’Operazione Mattone, il 94 per cento delle aziende edili non sono in regola.

 I dati della Cassa Edile del Molise non lasciano spazio ad interpretazioni, il settore delle costruzioni in Molise è letteralmente in ginocchio, lavori pubblici fermi, e incertezze sulla ricostruzione post sisma, sono le principali cause di crisi di un settore che in Molise ha avuto sempre ottime posizioni, insomma, il settore edile è stato per anni, trainante, dell’economia regionale, mettendo a disposizione migliaia di posti di lavoro, più o meno qualificati, ma soprattutto riusciva a garantire tramite l’indennità di disoccupazione o di integrazione, un buon reddito agli addetti. I problemi per il settore iniziano nel 2009, quando la crisi ormai si stagliava prepotentemente sui Governi nazionali e gli enti locali che non riescono, oggi, a garantire nemmeno l’ipotesi progettuale di una qualsiasi opera pubblica, e la Cassa Edile del Molise ha fotografato in maniera precisa l’intero settore con numeri che fanno tremare i polsi. Tra il 2009 e il primo semestre del 2012 ha registrato un calo nel numero degli operai iscritti pari al 21,28 per cento, un calo nel numero di imprese attive pari al 9,69 per cento, un calo del monte salari pari al 20,92 per cento, un calo nel numero delle ore lavorate pari al 23,64 per cento, ma è entrando nel dettaglio che si capiscono i danni provocati dalla crisi.  Al 31 dicembre 2009 gli operai iscritti all’Ente (cassa Edile) erano 7246, le Imprese registrate erano 1338  con un monte salari di 55 milioni di euro, nel 2010 si arrivava a 6908 operai e 1299 imprese ed un monte salari di 52 milioni di euro fino ad arrivare al primo semestre del 2012 con 4135 operai iscritti e  994 imprese iscritte con un monte salari sceso addirittura a  20 milioni e 694 mila con le ore lavorate complessivamente da 5 milioni 457 mila nel 2009 ad oggi che sono pari ad 2 milioni e 28 mila ore, circa la metà delle ore lavorate nel 2009, nel conto totale dunque si sono persi, da quando è partita la crisi, circa 3111 posti di lavoro.

Il problema di fondo è che ad oggi, nessuno sa dire come e se finirà questo periodo negativo, infatti da una parte abbiamo, come detto, una frenata negli investimenti da parte del pubblico, il Governo nazionale per primo, e dall’altra ci sono le serie difficoltà da parte delle imprese ad accedere al credito bancario, che come per il settore agricolo, ha ormai chiuso il rubinetto, nel senso che in alcune zone del Molise, le Banche ormai il settore delle costruzioni nemmeno lo vogliono sentire. Poi c’è il tasso di disoccupazione che in termini assoluti, oggi si attesta a livello nazionale, al 27,6 per cento, che secondo il responsabile della FILLEA CGIL di Termoli, Nicola Carmellino è il massimo storico mai registrato, mentre in tutto il territorio regionale e nella zona del cratere sismico si attesta intorno all’ 8,37 per cento da fonti Istat.

Ma a penalizzare il settore in Molise è anche l’alta percentuale di irregolarità nei cantieri, stando ai risultati dell’operazione “Mattone” svolta dal Ministero del Lavoro, nel corso delle attività svolte da maggio a settembre 2012 sono state ispezionate su territorio nazionale circa 18.000 imprese edili di cui il 59 per cento in situazione di irregolarità, la percentuale di aziende irregolari più significativa è stata registrata nel Molise 94 per cento  che risulta cosi essere, la prima delle regioni, i lavoratori irregolari sono risultati 7.563 di cui 3.680 totalmente in nero pari al 49 per cento con punte del 66 per cento in Molise. Insomma una situazione che rischia di scoppiare da un momento all’altro se non si rimettono in campo politiche del lavoro serie che possano, con il recupero del patrimonio edilizio, e la manutenzione del territorio, rimettere in circolo economia e lavoro, come da tempo chiedono non solo i sindacati ma anche le imprese. Infatti, la novità è questa, attualmente sempre più spesso, gli interessi dei lavoratori sono anche, per certi versi, gli interessi delle imprese, facciamo un esempio molto semplice, se una data azienda vanta crediti dallo Stato o dalla Regione, per lavori consegnati, e questi non pagano, è ovvio che lo scotto lo pagano anche i lavoratori. E proprio in questo senso vanno le richieste delle associazioni delle imprese edili del Molise, ovvero, le Istituzioni devono innanzitutto pagare i lavori fatti e consegnati, ma soprattutto devono essere in grado di programmare diversamente la manutenzione idrogeologica del Molise, ma dell’Italia intera, provvedimenti che darebbero sicuramente ossigeno alle imprese e ai lavoratori, mettendo però in sicurezza il territorio, da alluvioni frane e via dicendo. Un imponente piano “Marshall”, dunque, per l’edilizia e le costruzioni da attuare subito senza perdere tempo.

 

Ultime Notizie