La struttura esiste da più di 30 anni ed effettua 10 mila visite all’anno. È un punto di riferimento per famiglie, coppie e minori in difficoltà. Già pronte azioni legali.
Una cosa è riorganizzare il settore sanitario, un’altra è il taglio indiscriminato di servizi utili al territorio e ai cittadini. Perché la paventata chiusura del Consultorio familiare di Campobasso sarebbe l’ultima grave decisione presa ai danni del Molise e dei suoi cittadini. Al momento è solo una voce che circola nei corridoi dell’Azienda sanitaria regionale, ma a causa delle logiche ragioneristiche del Piano di rientro dal deficit, anche il Consultorio di Campobasso sembra sia finito sul libro nero dei tagli.
La struttura è nata a nel 1981 e da più di 30 anni è al servizio degli utenti di Campobasso, Bojano e dei comuni del Molise centrale. I numeri sono importanti: 10 mila visite all’anno, mentre le singole consulenze ai pazienti sono più del doppio. Ma il personale specializzato opera anche nelle scuole attraverso la formazione mirata a studenti delle superiori e, negli ultimi cinque anni, anche agli alunni delle medie della provincia.
I servizi offerti sono innumerevoli e toccano da vicino aspetti molto delicati della vita dei cittadini, come la prevenzione delle malattie ginecologiche, la prevenzione dalla dipendenza da alcol e droghe, la lotta al fenomeno della violenza giovanile e della dispersione scolastica. Le attività riguardano anche l’educazione sessuale, il sostegno alle famiglie e alle coppie in difficoltà, mentre il Consultorio collabora anche con il Tribunale dei minori per i casi più difficili riferiti a soggetti svantaggiati e ai loro familiari.
Il Molise, regione di piccoli comuni alle prese con lo spopolamento e la perdita costante di servizi sul territorio, ha nei consultori, anche un luogo di incontro, di confronto e di dialogo. Molti ragazzi in difficoltà, che non hanno nessuno a cui rivolgersi, trovano nei consultori personale esperto e qualificato pronto ad accoglierli a braccia aperte e a offrire consigli preziosi per risolvere i loro problemi.
Talvolta, si tratta di minori che vivono in qualche piccolo centro della provincia e che non hanno dialogo in famiglia su questi argomenti. È assurdo solo pensare di voler chiudere una struttura di questo tipo, istituita nel 1975 da una legge nazionale e tutelata da norme successive che stabiliscono, addirittura, l’obbligo della presenza dei consultori ogni 20 mila abitanti. Mentre associazioni, comitati, medici e pazienti cominciano a mobilitarsi per difendere il Consultorio di Campobasso, c’è già chi si prepara a combattere una dura battaglia legale. In caso di chiusura del servizio, infatti, più di qualcuno ipotizza già il reato di interruzione di pubblico servizio.