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martedì, Aprile 16, 2024

Il Massimo dell’opposizione. Un successo l’assemblea programmatica di “Costruire democrazia”

AperturaIl Massimo dell’opposizione. Un successo l’assemblea programmatica di “Costruire democrazia”

L’assemblea programmatica di Costruire democrazia ha segnato un successo di pubblico andato oltre ogni più rosea previsione. Protagonista della kermesse politico-programmatica è stato Massimo Romano, il leader del movimento che ha tenuto una appassionata relazione in cui ha ribadito punto per punto le sue tesi, a partire da quella di un’opposizione che va radicalmente trasformata. E’ necessario, dice Romano, definire prima cosa fare e poi costruire un’alleanza.

Diciamo le cose come stanno: in Molise Costruire democrazia è la sola comunità politica dotata di un reale radicamento tra i cittadini. Ne abbiamo avuto una prova evidente in occasione dell’assemblea programmatica che il movimento fondato da Massimo Romano (insieme a Peppe Astore e Erminia Gatti, che ne sono usciti) ha tenuto davanti ad una gremitissima platea che ha affollato oltre ogni limite l’ultimo piano dell’Hotel Rinascimento di Campobasso. Donne e uomini, gente, popolo, cittadini che esisto realmente, che realmente fanno programmi, che altrettanto realmente rompono i cabbasisi e segano i nervi tanto alla maggioranza quanto all’opposizione al rosolio e al sonnifero che per un anno intero abbiamo visto bivaccare in Consiglio regionale. Se c’è un Grillo in Molise, quello è lui: Massimo Romano, un grillo parlante da far ammutolire i grillini ufficiali, una suocera del potere regionale che non passa sopra a niente e che, in vista della campagna elettorale per le prossime elezioni regionali, soprattutto non passa sopra a nessuna delle magagne dei suoi colleghi dell’opposizione. Nella sala del Rinascimento staziona un riuscitissimo manifesto alla Andy Wharol su cui campeggia il volto rubicondo di Iorio con una scritta sopra: “Four more years? No, you cant’!”. “Altri quattro anni? No, non puoi” (in realtà gli anni sono cinque), questo è il messaggio rivolto al governatore, mutuato per analogia dalla recente campagna elettorale americana. Ma non è solo Iorio il destinatario, poiché alla fine della serata se togliessero quello del governatore e lo sostituissero col volto di Paolo Di Laura Frattura, il messaggio non cambierebbe di una virgola. Massimo romano parla per circa quaranta minuti a braccio e il suo è un attacco a testa bassa soprattutto a questa opposizione che, potenzialmente, potrebbe trasformarsi nella brutta copia di questa maggioranza. In fondo, secondo Romano, quest’anno di legislatura passato è stato una sorta di prova generale dei pericoli che il Molise potrebbe correre se affidato ad una nuova maggioranza stampata con la carta carbone della precedente.

Energia – prima di tutto – e poi ambiente, cemento e impresa, tutti ingredienti tali da far scattare sin da subito un gigantesco conflitto di interessi tra potenziale (per ora) controllore e certo (già da ora) controllato. Gira e rigira il discorso finisce per battere dove la politica duole, quella politica fatta nella segrete stanze e nei conciliaboli dei potentati locali, nelle segreterie politiche autoreferenziali dalle quali Costruire democrazia intende prendere le distanze in maniera chiara e decisa. “Bisogna uscire dalla logica dell’uomo solo al comando e ricostruire una coscienza civica, un nuovo rapporto tra cittadini ed eletti”, dice Romano per introdurre il cuore del suo discorso. “A noi interessa definire prima cosa fare e poi con chi”, è questa la chiave di lettura di un’assemblea dal titolo chiaro e perentorio: “Adesso basta!”. E l’adesso basta è alle tarantelle di un’opposizione avvitata su se stessa, appassionata esclusivamente al CHI e non al COSA. Romano e Costruire democrazia, invece, ribaltano lo schema, presentano una bozza programmatica sulla quale cominciare a discutere, perché l’idea del movimento è quella di vincere e di governare. “Noi offriamo il nostro contributo – tuona Romano – e non raccogliamo le provocazioni di chi intende delegittimarci. Non ci interessano le aggregazioni di sigle come Centrosinistra e Centrodestra. Queste sono etichette preistoriche. Ciò detto noi non alziamo muri e non è nostra intenzione correre da soli, tuttavia dobbiamo capire se vi sono steccati ideologici che impongono di stare con chi predica bene e razzola male”. In questo caso, in quello del razzolume, Costruire democrazia prenderebbe le distanze da improbabili alleati sintonizzati sul registro del consociativismo. “Siamo isolati rispetto a qualche segreteria di partito ma non siamo soli. Costruire democrazia è collegata ad associazioni, amministratori, sindaci, cittadini e forze politiche non allineate che dovranno costituire una rete che metta insieme il meglio del Molise”.

Poi la conclusione, il colpo di teatro (difficilmente realizzabile): la proposta di un PATTO PER LE DIMISSIONI, una sorta di meccanismo automatico che secondo Romano dovrebbe decretare l’automatica perdita dello status di consigliere regionale qualora l’eletto non rispetti il programma. In una Regione dove nemmeno i trapassati si dimettono sarà difficile che l’idea di Romano possa trovare degli sponsor, ma su questo staremo a vedere. Per oggi sappiamo che Costruire democrazia è il massimo dell’opposizione e che gli altri, il resto dell’opposizione, per citare Bersani nella parodia di Crozza è a casa a pettinare le bambole.

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