Il Molise sarà colpito dal taglio-record di posti letto negli ospedali (-33,2%)! Entro il 31 dicembre, dovrà indicare come e dove effettuare la riduzione. Siamo la Regione che dovrà ridurre di più. In merito alla notizia pubblicata dal Corriere della Sera, che rientra nel decreto sulla revisione della spesa (spending review) della scorsa estate, è intervenuta con decisione il sindaco di Riccia e membro dell’ufficio di Presidenza Anci Micaela Fanelli: “Il Molise è la Regione che deve ridurre di più (-33,2%), seguita dalla Provincia autonomia di Trento (-20,9%) e Lazio (-19,9%). Purtroppo, ora, alla riduzione di posti-letto non ci sono alternative. Ci chiediamo Iorio cos’abbia fatto da commissario. Tutto ciò è dipeso, infatti, dall’assoluta carenza di decisioni di qualsiasi tipo assunte in questi anni, e dalla carenza di adeguata programmazione! Questo – ha spiegato Fanelli – è dimostrato da due fatti: primo, la Regione si è dovuta sottoporre al piano di rientro; secondo, Michele Iorio, nominato commissario, è stato sostituito proprio a causa della mancanza di decisioni che non ha preso e che in questi anni avrebbe dovuto responsabilmente assumere, tant’è che il governo ha ritenuto opportuno sostituirlo”.
Ha continuato Fanelli: “La Regione Molise si è ridotta ad essere amministrata in sanità da funzionari ministeriali, quindi etero-amministrata, esclusivamente perché Iorio, pur essendo stato nominato commissario unico dal 2009, non ha preso decisioni rilevanti. Ne aveva l’investitura e non l’ha fatto. Il tutto nonostante i ripetuti solleciti e diffide da parte del governo. Questo ha portato la Regione ad essere spossessata della competenza in materia sanitaria. Il punto – ha proseguito Fanelli – è che la riduzione dei posti letto per acuti doveva essere accompagnata già da tempo dalla riorganizzazione e riattivazione dei servizi sul territorio”.
Il riferimento, poi, è inevitabile alle politiche clientelari che hanno strozzato la sanità. “Purtroppo – ha affermato Micaela Fanelli – l’obbligo di trasformare i posti letto per acuti in forme assistenziali diverse, nonché l’obbligo di incentivare la medicina sul territorio, migliorando così i servizi da dare alla popolazione, sono stati bypassati a favore di politiche clientelari mirate esclusivamente alla ricerca del consenso”.