C’è chi parla di una decisione già presa e che potrebbe rimettere in sella Ugo De Vivo. Qualcun altro sostiene che il Tar Molise non ribalterà quanto deciso dal Viminale e cioè il commissariamento di Isernia fino a nuove elezioni.
Un nervosismo generale che alimenta ulteriormente un clima reso già elettrico dalla soppressione della Provincia e dai preparativi per le prossime elezioni regionali.
Tutto ribolle in una pentola, quella della politica isernina, che è in attesa di una sentenza mai così incerta.
Intanto Tino Vardè, contrariamente alle previsioni e alle sue stesse dichiarazioni, ha lasciato Isernia per trasferirsi a Ragusa, ma senza approvare il bilancio di previsione. Sul perchè della sua decisione si intrecciano le interpretazioni.
Per la Sinistra è il chiaro segnale che il ministero degli interni già saprebbe che Ugo De Vivo tornerà a fare il sindaco e quindi avrebbe lasciato a lui l’onere di far passare un bilancio lacrime e sangue, con aumento di Imu e Irpef.
Ma siamo nel campo delle ipotesi. Dalla Prefettura di Isernia la risposta è una sola: il prefetto Piritore ha già chiesto la sostituzione di Vardè, ma il Viminale ancora non indica il nuovo commissario.
Che si prepari un altro giallo, come quello della ministra Cancellieri che sembrava già conoscere l’esito della sentenza del Consiglio di Stato sulle regionali?
Chissà, ma gli indizi su questa ipotesi si moltiplicano.
E sempre la sinistra, con Carlo Veneziale, spara a zero proprio sulle ultime delibere adottate da Vardè. Delibere ancora misteriose, perchè non pubblicate sul sito del comune. Veneziale accusa il commissario di aver operato tagli intollerabili per gli incarichi al personale. Tagli che mettono a rischio la funzionalità di Palazzo san Francesco.
Vardè non si può difendere, perchè già in Sicilia, dove è andato a fare il prefetto. Forse lo farà il suo sostituto, sempre se non tornerà Ugo De Vivo. (edg)