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sabato, Luglio 27, 2024

Frattura nel centrodestra, Iorio balla da solo. Romano salta coi grilli

AperturaFrattura nel centrodestra, Iorio balla da solo. Romano salta coi grilli

La settimana che si apre servirà a capire l’evoluzione del quadro politico in vista delle elezioni regionali. Nel centrodestra sembra acuirsi la frattura tra Iorio e la maggioranza, tanto che il governatore sta pesando di correre con un suo movimento, “Prima il Molise”. Nel centrosinistra, invece, si registra il corteggiamento in corso tra Massimo Romano e il Movimento 5 Stelle, un fatto che se confermato potrebbe compromettere definitivamente i rapporti tra Costruire democrazia e il resto dell’opposizione.

Se un extraterrestre puntasse dallo spazio un telescopio sull’Italia, e se per ventura gli capitasse di mettere a fuoco il Molise, l’impressione che ne avrebbe sarebbe simile a certi quadri di pittori fiamminghi, quelli dove al banchetto luculliano si mescola sotto al banco la ressa più sgangherata e i delitti più efferati. Sta di fatto che tanto a destra che a sinistra e persino nel prato della “rete”, quella dove si svolge la vita elettronica dei grillini, se ne vedono di tutti i colori tutti a tutte le ore di tutti i giorni e di tutte le notti.

Cominciamo dal centrodestra dove più passano i giorni e più si fa profonda la frattura tra Iorio e quella che ormai appare già la sua ex coalizione. Il governatore è già pronto a ballare da solo con una sua lista , “Prima il Molise”: è questo il nome che sarebbe già bell’e pronto da tempo. Almeno da quella sera di luglio alla Piana dei Mulini che oggi, a novembre, mese dedicato ai defunti, rischia di trasformarsi in tutti i sensi nella piana dei lumini se Iorio non corre ai ripari. Come nei quadri dei fiamminghi Bruegel, fratelli pennelli, la folla che si stringe attorno al governatore rischia di trasformarsi in una baraonda di fratelli coltelli. Ormai da giorni va avanti una commedia in due atti: nel primo stanno tutti con Iorio, nel secondo stanno tutti contro. Di chi parliamo? Dei consiglieri regionali di maggioranza che se una pietra la tirano, immediatamente dopo ritraggono la mano. Mercoledì scorso, nella corso della riunione di maggioranza, qualche sasso è volato, qualche parola grossa pure, poi nel ponte di Ognissanti è iniziato il conciliabolo del tutti contro tutti. Tutti in cuor loro convinti di essere il miglior sostituto a Iorio ma tutti pronti a tornare da Iorio appena scoperto di non essere gli unici a pensarlo. Insomma, detta alle spicce: “No a Iorio a patto che il sostituto sia io, altrimenti torno con lui”. E’ questo che pensano i fratelli coltelli della maggioranza e Iorio che lo sa bene è già corso da tempo ai ripari. Se frattura dev’essere che frattura sia ed è meglio correre da soli. Una frattura, quella del centrodestra, che Iorio sembra non temere. L’état, c’est moi, la Regione sono io dice al modo del Re Sole, consapevole come Luigi XIV di avere tra le mani i poteri di un monarca assoluto. Vedremo nei prossimi giorni come andrà a finire.

Stessa cosa dicasi per la sinistra o, meglio, per lo schieramento antagonista a Iorio che non comprende solo i rossi, i rosa e i bianchi ma prevede anche i verdi, cioè quelli che vivono nei prati telematici. I grilli, i grillini, il Movimento 5 Stelle: sono loro e Massimo Romano a movimentare le tavolate fiamminghe di chi sta dalla parte avversa a Iorio (i grillini, in realtà, stanno – o dovrebbero stare – dall’altra parte di tutto). Anche qui si succedono i conciliaboli e le botte da orbi. Romano – registriamo i fatti – un giorno detta le condizioni al Pd con cui si alleerebbe volentieri, a patto che i democratici rottamino Frattura, e il giorno dopo amoreggia coi grillini che la cosa migliore che pensano del pdmenoelle (come dice Grillo) è quella di seppellire vivi Bersani e soci. “Siete dei cadaveri ambulanti vi seppelliremo vivi”, si sono sentiti dire al Pd e Bersani, a stretto giro di posta, ha risposto per le rime dando del fascista e del manganellatore del web a Grillo. Insomma, un bell’ambientino quello dove s’è infilato Romano che talvolta ci dà l’impressione di essere un grillo vero se paragonato al simpatico insetto, notoriamente onnivoro, che vive in tutti i prati. Di questo passo, in assenza di scelte chiare, Romano rischia di restare col cerino in mano (il Pd dice no a una coalizione senza Costruire democrazia, ma non a tutti i costi) e di non farsi più capire dai suoi elettori: dice che vuole vincere e cambiare ma con i grillini rischia di perdere e di lasciare tutto come sta. E poi bisogna capirsi anche con i grillini, che non vorremmo che prima di grillini fossero molisani e avessero come larga parte dei molisani una visione – sia detto absit iniuria verbis – da masseria (cioè confusionaria) della politica. Noi siamo convinti che alleanze tra i due movimenti siano difficili (anche se in passato – ma erano tempi diversi – l’abbiamo auspicata, scatenando la reazione indignata dei grillini) ma a quel punto, se alleanza sarà, 5 Stelle dovrà spiegare il senso di una regola, quella di non fare alleanze che in Molise subirebbe una deroga. Per non parlare dell’altra di deroga, quella più pesante, quella di non aver avuto tessere di partito per interagire con la galassia grillina. Massimo Romano, se non erriamo, una tessera e anche pesante ce l’ha avuta: quella dell’Italia dei valori. Come per il centrodestra, anche qui vedremo nei prossimi giorni come andrà a finire.

Intanto si apre una settimana gravida di incognite e colpi di scena. Il nostro extraterrestre può prenotare un posto in prima fila, almeno per i prossimi quattro mesi lo spettacolo è assicurato. C’è il teatro, ci sono gli attori ed è noto pure il genere della rappresentazione che, trattandosi del Molise, non può essere che uno: l’operetta.

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