Il vulnus è insanabile e questo ultimo colpo assestato da chi siede sui banchi della maggioranza e continua a tenere “un’azione politica manifestamente contraria all’indirizzo politico-amministrativo del Sindaco”, lo pone “irrimediabilmente al di fuori della maggioranza consiliare”. Della serie: repetita iuvant. Di Bartolomeo ha replicato a quanto detto in passato, puntando di nuovo il dito nei confronti di quelle due spine nel fianco che rispondono ai nomi di Marilina Niro e Marialaura Cancellario. Con il loro atteggiamento politico – scrive il Sindaco in una nota stampa – si sono allineate “scientemente e sistematicamente alle scelte dell’opposizione”. Dagli inviti del passato, dunque, ad una censura politica che a questo punto potrebbe annunciare “severi” provvedimenti. A rischio, per Cancellario, la presidenza della Commissione “Finanze e Bilancio”. Niro, invece, potrebbe essere “defenestrata” dal vertice delle “Politiche europee e concertazione territoriale”. “Chiederò l’azzeramento di tutte le Commissioni” – aveva tuonato giorni fa il capogruppo del PdL, Salvatore Colagiovanni – perché chi vota, chi firma mozioni, chi chiede il numero legale alla sua maggioranza ed esce fuori dall’aula, chi partecipa alle conferenze stampa insieme alla minoranza, vuol dire che non ha capito come funzionano le istituzioni”. A parlare non è uno qualsiasi, ma un esponente di rilievo della maggioranza al quale qualcuno dovrà pur dare ascolto. A proposito di maggioranza: i numeri “ufficiali” dicono che Di Bartolomeo può contare su 29 consiglieri. Il Bilancio è invece passato con 23 voti a favore. Tra assenze giustificate, altre forse strategiche, e il voto contrario di Marilina Niro, qualcosa nei conti non torna. Ma questa è un’altra storia.
Lino Venditti
