Partita dal liceo scientifico, la protesta degli studenti si è estesa a tutte le scuole della provincia. Oggi durante un’affollata assemblea che si è tenuta all’Officina della cultura e del tempo libero di Isernia sono state spiegate le ragioni del dissenso. Da un lato si dice no al taglio dei fondi e al possibile ingresso dei privati nel mondo della scuola, dall’altro si esprime solidarietà ai professori del Majorana, che di fronte all’ipotesi di vedersi aumentate le ore lavorative – ma con la retribuzione invariata – hanno sospeso i vari progetti che affiancano i normali percorsi di studio. Presto o tardi questa decisione potrebbe riguardare anche altre scuole. Per questo durante l’assemblea di oggi rappresentanti d’istituto e studenti hanno ragionato sulle possibile forme di protesta da attuare a partire dalla settimana prossima. Per non perdere ore di lezioni, almeno per ora sono state scartate le ipotesi dello sciopero o dell’autogestione. Tra le idee in campo quello di svolgere attività pomeridiane, magari coinvolgendo gli stessi professori.