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sabato, Maggio 4, 2024

Romano rottama Frattura: “Con lui non si cambia e non si vince. Al centrosinistra serve un nuovo leader”

AttualitàRomano rottama Frattura: “Con lui non si cambia e non si vince. Al centrosinistra serve un nuovo leader”

Massimo Romano, leader di Costruire democrazia, boccia senza appello la candidatura di Paolo Di Laura Frattura alla presidenza della Regione Molise. In questo anno di legislatura – ha detto Romano in un’intervista esclusiva al Giornale del Molise – Frattura ha fatto molte scelte sbagliate, come quella delle nomine consociative enti sub-regionali, che lo pongono in una linea di contiguità con l’attuale governo regionale. Io voglio cambiare e vincere – dice Romano – e con Frattura non si cambia e non si vince. Trovare l’unità del centrosinistra è possibile e – conclude – ma solo attraverso una nuova leadership.

Il primo giorno di campagna elettorale si apre con una notizia bomba, anzi con una cannonata. Un missile terra-aria che Massimo Romano spara all’indirizzo di Paolo Di Laura Frattura bocciando senza appello la sua candidatura a presidente della Regione. “Con Frattura non si vince e non si cambia e io voglio vincere e cambiare”. E’ questa la sintesi del suo ragionamento. Massimo Romano, leader del movimento Costruire democrazia, parla all’indomani della sentenza del Consiglio di stato che ha confermato l’annullamento delle elezioni regionali dell’ottobre 2011 e, come al suo solito (e come va a suo merito), non si perde in fornzoli. Testuali e lapidarie parole che mettono una pietra tombale su ogni ipotesi di una candidatura unitaria del centrosinistra affidata all’ex presidente della Camera di commercio di Campobasso. Con Frattura – precisa Romano – non ho problemi di ordine personale ma forti divergenze di carattere politico e programmatico. Credo che Paolo possa rappresentare un elemento utile sul piano tecnico, ma non può essere lui a rappresentare il vertice politico della coalizione”.Sono convinto – rincara la dose – che con Frattura né si cambia né si vince e io voglio cambiare e vincere. Per proporsi nuovamente bisogna presentare un bilancio di ciò che si è fatto in questo anno di legislatura e il bilancio di Frattura è decisamente negativo. Per molti versi sono stati più i punti di contatto con il centrodestra che quelli di distinzione”. Un esempio su tutti, e che Romano ha rimarcato anche nello speciale di Telemolise dedicato all’annullamento delle elezioni, è quello delle nomine negli enti regionali; nomine avvenute, sempre secondo il leader di Costruire democrazia, attraverso un sistema consociativo che ha coinvolto maggioranza e opposizione e al quale Frattura non solo non ha saputo opporsi ma che avrebbe addirittura avallato. “Con Frattura – ripete Massimo Romano – il dialogo è possibile solo a condizione che faccia un passo indietro rispetto alla candidatura a presidente della Regione. Con lui perderemmo, poiché la gente tenderebbe ad indentificarlo – dopo questo anno – nel medesimo stile dell’attuale governo regionale, quello di Michele Iorio. D’altronde mi è parso evidente come l’altra sera, nel corso della trasmissione televisiva, Frattura sia andato in affanno quando ad attaccarlo è stato l’assessore Vitagliano che ha esplicitamente ricordato a Frattura di essere stato organico per molti anni al centrodestra e, principalmente, al governo di questa regione”.

Romano è un fiume in piena ed è chiaro che l’amore con Frattura non è sbocciato e non sboccerà. Il leader di Costruire democrazia parla di programmi e idee da mettere in campo su temi come l’ambiente, le politiche industriali e del lavoro, la sanità, i tagli a costi e privilegi, gli enti sub regionali e le partecipate regionali. E poi c’è una questione, quella del conflitto di interessi, a cui – secondo Romano – va incontro un imprenditore come è Frattura. “Mi chiedo, da presidente della regione, come potrebbe evitarlo laddove la Regione è chiamata a fare scelte strategiche come ad esempio nel campo dell’energia e penso alle biomasse”. Il discorso di Romano, al netto della contrapposizione politica, ha un indubbio fondamento: “Abbiamo pessimi esempi in regione, come quelli di aziende che si sono insediate per bruciare noccioline e che poi hanno finito per bruciare altro. Questo deve farci riflettere nel momento in cui si vanno a dare permessi e autorizzazioni che pervengono direttamente dalla Regione. Ma, ripeto, il punto non è personale, è un punto programmatico e i programmi di Costruire democrazia sono ampiamente diversi da quelli di Frattura”.

Però lei vuole vincere, oltre che cambiare – gli chiediamo – e allora come se ne esce? “Se ne esce con un nome nuovo che sia capace di fare sintesi. Una sintesi programmatica che può portarci con certezza a vincere e a cambiare radicalmente strada”. E’ Massimo Romano quel nome? Il sospetto ci pensa lui stesso a eliminarlo: “Non sono certo io il candidato alternativo a Frattura, un nome c’è e sicuramente potrebbe sparigliare le carte e portare un vento di novità e cambiamento, un nome che sta al di fuori dai giochetti della politica. E’ chiaro che io un nome in mente ce l’ho ma adesso è prematuro scoprirlo”. Un nome “dirompente”, si limita a dire infittendo il mistero.

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