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giovedì, Aprile 25, 2024

Il Molise alle urne. Chiusa una settimana ad alta tensione: dalla Cancellieri alle voci romane

Idee e opinioniIl Molise alle urne. Chiusa una settimana ad alta tensione: dalla Cancellieri alle voci romane

Quella che si è conclusa è stata una settimana contrassegnata da due avvenimenti: la gaffe del ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, che s’è lasciata scappare la notizia di un ritorno al voto del Molise, e le indiscrezioni provenienti da ambienti parlamentari del centrodestra che darebbero per certa la conferma dell’annullamento delle elezioni regionali da parte del Consiglio di Stato. Quella che si apre, certamente sarà una settimana di schiarite. La sentenza dovrebbe arrivare tra lunedì e martedì.

La settimana che si è appena chiusa è stata ricca di colpi di scena e di colpi di coda. Al colpo di scena c’ha pensato il ministro dell’Interno Cancellieri che a metà settimana ha dato fiato alle trombe e ha rivelato quello che sarà il probabile esito dell’appello pendente davanti al Consiglio di Stato. Pollice verso per Iorio, s’è lasciata scappare la Cancellieri mentre si trovava all’Università di Urbino: “E non dimentichiamoci che tra poco sarà il turno del Molise”, ha detto con tono accordato a contrabasso con un chiaro riferimento alle elezioni regionali anticipate verso le quali di gran lena sono avviate Lazio e Lombardia. E’ stato questo il primo gancio che ha fatto vacillare quanti confidavano in una riforma della sentenza emessa dal Tar Molise lo scorso 17 maggio, quella che ha annullato le elezioni regionali dell’ottobre 2011 per vizi formali legati alla presentazione delle liste di Molise civile, Udc e della candidatura di Nico Romagnuolo. Il secondo manrovescio, invece, è arrivato venerdì pomeriggio quando questo giornale ha reso nota un’indiscrezione molto fondata e attendibile proveniente da Roma. Ambienti del centrodestra, più precisamente fonti parlamentari, hanno fatto da gola profonda rivelando l’esito della vicenda: il Consiglio di Stato avrebbe confermato la sentenza del Tar e quindi il Molise tornerebbe al voto. Il condizionale, non essendo la sentenza depositata, è d’obbligo come d’obbligo è avvertire che lo utilizziamo noi per puro zelo professionale. I boatos romani parlano chiaro, senza condizionale: elezioni annullate.

Il colpo per la politica molisana non è stato facile, a partire dal presidente Iorio che, intervistato dal collega Giovanni Minicozzi, è apparso opaco e spento e si è limitato a dire che se si dovrà tornare al voto lui è sereno e pronto ad una nuova conta. Dal fronte suo Frattura tace, e fa bene, perché i festeggiamenti anticipati non solo sono da maleducati ma, per chi ci crede, portano anche sfiga. Tutti gli altri consiglieri, invece, trattengono l’anima tra i denti: che nessuno volesse andare al voto è cosa nota.

L’elemento che a questo punto ci appare evidente è che ci si avvia verso una formattazione totale del quadro politico e ad una scomposizione generalizzata degli schieramenti. Un tutti contro tutti all’arma bianca, specie se come probabile si andrà al voto con un Consiglio regionale dimagrito, passato da trenta a venti consiglieri. Iorio, c’è da giurarci, ripartirà dalla Piana dei Mulini, ovvero dal superamento dei partiti e della coalizione che lo ha sinora sostenuto in questi dieci anni; Frattura ripartirà dalle fratture interne al centrosinistra e gli sarà indispensabile, per vincere, recuperare Massimo Romano che al momento pare non voler sentire ragioni. Il ruolo di contestatore a tempo pieno, in caso di elezioni, per lui è da capitalizzare al massimo. C’è poi l’incognita del Movimento 5 Stelle che la scora volta raccolse circa diecimila voti e che oggi, col vento nazionale in poppa e con qualche ingenuità in meno (la scorsa volta non presentarono la lista nella circoscrizione di Isernia), potrebbe aumentare la propria performance di voti. Staremo a vedere, per ora la settimana santa si chiude qui. Iorio in mattinata sarà a San Giovanni Rotondo per assistere al concerto del “Grande coro polifonico del Molise”, chissà che non ci scappi anche una richiesta di miracolo. La sua permanenza al vertice della Regione, ora più che mai appare appesa a un filo. Intanto si apre un’altra settimana e dovrebbe essere quella decisiva per il deposito della sentenza.

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