Nessuna tutela per i conviventi dopo il decesso del partner assegnatario dell’alloggio popolare. L’immobile va sequestrato e l’assenza di un’altra soluzione abitativa per il superstite non integra neppure una scriminante per il caso in cui continui a viverci, configurandosi comunque un’occupazione abusiva dell’appartamento.
Il sequestro dell’appartamento
La Cassazione, sentenza 41412/2012, ha confermato la misura del sequestro preventivo – comminata dal Gip e ribadita, in sede di riesame, dal tribunale di Roma – di una casa popolare, gestita dall’Ater, ubicata nel comune di Civitavecchia e abitata da una donna di 33 anni che dopo la morte del compagno vi era rimasta a vivere, non avendo altre possibilità. Secondo i giudici dunque, il fatto che la donna avesse «occupato stabilmente l’immobile», lungi dal conferirle qualche diritto, è servito soltanto a valutare l’esistenza del fumus del reato e dunque a giustificare la misura cautelare del sequestro.