“ L’agricoltura sta vivendo una crisi profonda e se la legge di stabilità dovesse passare così com’è stata predisposta, i danni al settore aumenteranno”. – così il capogruppo IdV in Commissione agricoltura, l’On. Anita Di Giuseppe –
“ Tanto per cominciare, verrebbe ridotto di un ulteriore 5% il già scarso quantitativo di carburante agevolato per le aziende agricole, con conseguente danno causato dall’aumento dei costi nel ricevimento e spedizione delle merci poiché l’88% dei prodotti agroalimentari viaggia su strada. Il provvedimento, prevede anche una riduzione degli sgravi contributivi alle imprese ittiche, che esercitano la pesca costiera , nonchè alle imprese che esercitano la pesca nelle acque interne e lagunari , sgravi previsti dal decreto legge 457 del ’98. In questo modo le imprese ittiche subiranno un impatto fortemente negativo, non dobbiamo dimenticare che il settore versa in gravi difficoltà per la crescita dei costi del carburante”. – prosegue il deputato molisano –
“ Verrranno rivalutati del 15% il reddito dominicale e quello agrario; saranno poi escluse le società agricole dalla possibilità di determinare il reddito su base catastale piuttosto che a bilancio, in questo modo alcune aziende pagheranno il doppio, se non il triplo e si penalizzerà l’aggregazione delle imprese. Voglio ricordare che l’IdV presentò, durante l’iter del DL 83 del 2012, un ordine del giorno che destinava una quota delle risorse indicate nell’articolo 59 ,( i famosi 19 milioni di euro) al comparto bieticolo-saccarifero. Il Governo aveva accolto l’ordine del giorno, ma con la legge di stabilitá, quei fondi non saranno assegnati né al settore bieticolo, né saranno destinati ad interventi a sostegno del comparto agricolo”. – continua il parlamentare –
“ Il governo ha escluso dal tavolo delle trattative i rappresentanti del mondo agricolo, ma poi elogia il settore perchè crea opportunitá di lavoro. Non sarebbe il caso di riconoscere all’agricoltura il ruolo importante che svolge nel sistema socio- economico italiano? Non sarebbe ora di passare ai fatti e ridurre gli oneri che gravano sulle imprese agricole ed allentare la morsa dei costi contributivi? Qualcuno canta vittoria sostenendo che è stato rifinanziato il Fondo di solidarietà, sono solo briciole! Ancora una volta l’agricoltura verrá penalizzata e nonostante il settore assorba manodopera, le difficoltá rimangono perchè dovute soprattutto ai costi di gestione che sono ancora troppo alti .Con l’aumento della pressione fiscale si rischia di far definitamente soccombere il settore primario dell’economa italiana”- conclude la Di Giuseppe