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venerdì, Dicembre 6, 2024

Il Consiglio di Stato e l’agonia del Molise

AttualitàIl Consiglio di Stato e l'agonia del Molise

Contro tutte le previsioni è trascorsa un’altra giornata, l’ottava dall’udienza di merito e nessuna notizia ufficiale è arrivata dal collegio della V sezione del Consiglio di Stato che deve emettere la sentenza definitiva sui ricorsi elettorali riguardanti il Molise. E così i due contendenti principali, Michele Iorio e Paolo Frattura, sono costretti a restare ancora con il fiato sospeso. Insieme a loro, però, restano in apnea anche e soprattutto gli altri 28 consiglieri regionali appesi all’esile filo della sentenza sperando, in cuor proprio, di restare seduta sulla dorata poltrona per altri quattro anni. Niente da fare, invece, poiché il Consiglio di Stato li costringe a soffrire le pene dell’inferno, nonostante la loro ostentata sicurezza, nel dichiarare di essere pronti a sottoporsi al giudizio degli elettori. A dire il vero, però, insieme a loro, ma per altre ragioni, soffre il Molise intero, costretto a fronteggiare una crisi economica e produttiva tanto difficile da mettere in discussione la sopravvivenza stessa di tantissime famiglie. Eppure, capita che, in un contesto così drammatico, il governo regionale e l’intero Consiglio da un anno ormai sono costretti, di fatto, a limitare la propria azione amministrativa all’ordinaria amministrazione proprio per effetto dei ricorsi, delle sentenze di annullamento e dei contro-ricorsi. La realtà che ne consegue è drammatica fino al punto da rendere irreversibile l’agonia delle istituzioni e quella dei molisani. Per queste ragioni, è auspicabile che il collegio giudicante del Consiglio di Stato decida nelle prossime ore, in un modo o nell’altro, le sorti di una regione interamente appesa al filo di una sentenza che continua a paralizzare l’attività istituzionale e di governo. A nulla vale, in questi casi, trincerarsi dietro i tempi biblici previsti dall’attuale normativa sul diritto amministrativo. Staremo a vedere ciò che accadrà, dovendo dar credito all’ultima indiscrezione, quella che darebbe per certa la sentenza nella giornata di giovedì prossimo.

Giovanni Minicozzi

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