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mercoledì, Aprile 24, 2024

Di Giacomo. “No a nuove elezioni. Famiglia, lavoro e sanità al centro della politica”

AperturaDi Giacomo. “No a nuove elezioni. Famiglia, lavoro e sanità al centro della politica"


Intervista a tutto campo col senatore Ulisse Di Giacomo. Il coordinatore regionale del Pdl focalizza i temi dell’agenda regionale, mettendo al centro dell’azione del governo Iorio le politiche per la famiglia, il lavoro e per la sanità. Di Giacomo si dichiara fiducioso sull’attesa sentenza del Consiglio di Stato e preannuncia la sua ricandidatura al Parlamento nazionale.

di Enzo Di Gaetano

Ore decisive per la Regione Molise. Tutti con il fiato sospeso. Aspettando quello che decide il Consiglio di Stato.

Sulle spine, chiaramente, anche i partiti che si interrogano sul futuro immediato. Ma c’è chi resta sereno, come Ulisse Di Giacomo, Coordinatore regionale del Pdl, che si dice convinto che i giudici daranno ragione a Iorio: “Pur nel rispetto dell’autonomia e delle decisioni che assumeranno i giudici, reputo che non ci siano assolutamente gli elementi per annullare le elezioni regionali. Non c’erano neanche al Tar, in quanto i vizi formali che c’erano sono stati sanati dalla Corte d’Appello. Nel momento in cui la Corte ha validato le liste, è diventato tutto regolare”.

Quindi, secondo Lei, non ci saranno nuove elezioni?

“Il Molise non se lo può assolutamente permettere. Ci sarebbero sei mesi di paralisi amministrativa e del governo regionale. Troppi, in Molise, dove c’è bisogno di lavorare ogni giorno. Potrei anche essere favorevole ad una nuova consultazione elettorale se all’orizzonte ci fossero personaggi di grande rilievo o rivoluzionari rispetto al presente. Però, guardandomi attorno, non ne vedo”.

Tutti guardano alla sentenza del Consiglio di Stato perché sono convinti che, il giorno dopo, il governatore darà vita ad uno Iorio-bis, mandando via personaggi scomodi o chiacchierati per far posto a nuove personalità. Qualcuno parla anche di allargamento a sinistra. Lei che ne pensa, cosa dovrebbe fare Iorio?

“Smettiamola con queste sciocchezze. La gente ha altri problemi, sicuramente più seri dello Iorio-bis che non appassionano nessuno. Credo che innanzitutto questo governo regionale debba riguadagnarsi autorevolezza istituzionale e consenso tra la gente, perché, negli ultimi tempi, lo è andato perdendo. Poi deve stare attento a non muoversi alla cieca con provvedimenti tampone. C’è bisogno di una scala di priorità e in questa regione le priorità sono: la famiglia, il lavoro e la sanità. La famiglia perché la maggior parte di loro ha serie difficoltà ad arrivare a fine mese. Ci sono situazioni di grosso disagio e sono sempre più numerosi i nuclei familiari, una volta benestanti, che devono fare i conti con le ristrettezze della crisi. Uno stato di disagio che si riflette sull’educazione dei figli. Quante famiglie, infatti, a causa della crisi economica non riescono più a pagare le bollette o garantire un’istruzione e un futuro ai propri figli? Per questo bisogna c’è bisogno di una politica a sostegno della famiglia.

Poi, il lavoro. Un lavoro che non c’è. Inutile negarlo. Le nostre imprese chiudono ed è urgente attivare una politica industriale a favore delle piccole e medie imprese, con un sostegno del credito e qui è necessario un accordo con gli istituti bancari che permetta alle aziende di esistere e continuare a lavorare, garantendo la stabilità economica ai loro dipendenti. La sanità, infine, la terza emergenza. Un settore dove mettere mano perché i suoi conti in rosso si riflettono sulle tasse che paghiamo. Abbiamo un Irpef non più sostenibile. Quindi questa regione, una volta per tutte, deve dotarsi di un sistema sanitario organizzato e compatibile con le nostre tasche”.

Senatore, ormai ci siamo, la primavera non è poi così lontana, e con essa le elezioni politiche nazionali. Lei che farà. Una volta disse che non aveva alcuna difficoltà a fare un passo indietro e tornare a fare il cardiologo. Oggi che dice?

“Sono ancora propenso a ricandidarmi, anche se la mia determinazione vacilla un po’ per quello che sta accadendo a livello nazionale, non per quello che succede in Molise. Per chi non ha mai rubato, sentirsi chiamare ladro è dura e diventa anche insopportabile. Se le nostre liste, quelle del Popolo della Libertà, saranno rappresentate da persone per bene e capaci, darò la mia disponibilità. Altrimenti mi tiro fuori”.

 

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