“Avevamo chiesto un’assemblea con i lavoratori, ma ci è stata negata. Ancora una volta la Fiom viene discriminata da Fiat”. Così Giuseppe Tarantino, segretario regionale, ha denunciato quella che ormai viene definita come una strategia di persecuzione messa in atto contro il sindacato, ridotto a poche decine di militanti da quando la direzione aziendale, interpretando una sentenza del giudice, ha tagliato 250 euro in busta agli iscritti Fiom.
Il delegato del settore auto della Fiom nazionale Michele De Palma ha spiegato l’interesse ad avere un’assemblea unitaria con tutte le sigle per discutere del futuro della Fiat e del futuro dello stabilimento di Termoli, ormai sempre più fagocitato dalla cassa integrazione. Fiat è passata da 80mila auto vendute nel 2011 a 66 mila del 2012 con un calo del 25 per cento. Stesso discorso per i veicoli commerciali con il 35 per cento in meno di vendite. Anche il mercato europeo dal 7,2 è sceso al 6,9. Tutti dati che secondo De Palma sono sufficienti a convocare un tavolo con il governo. Non ci sono auto nuove, non ci sono nuovi prodotti. E Fiat entro la fine del mese deve presentare il piano d’investimenti.
