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sabato, Aprile 20, 2024

Il futuro del Molise nelle mani dei Giudici Amministrativi

RegioneIl futuro del Molise nelle mani dei Giudici Amministrativi

Nelle mani dei giudici amministrativi il futuro del Molise così com’è oggi. In ballo l’esistenza della Provincia di Isernia e le continuità amministrative della Regione e del capoluogo pentro. Può succedere di tutto e bisogna prepararsi a tutto.

Non è un’iperbole, solo la pura constatazione dei fatti. Ma andiamo con ordine, cominciando dalla vicenda di maggior peso, quella relativa alla decisione che adotterà il Consiglio di Stato sul ricorso di Iorio. Se la suprema corte confermerà la sentenza del Tar Molise, ci troveremo di fronte a due conseguenze: il consiglio regionale scende a venti rappresentanti e si rivoterà con il collegio unico del Molise, perchè, nel frattempo, verrà meno – per la spending review – la seconda provincia molisana.

E a tal proposito al Tar del Lazio è stato presentato il ricorso dell’amministrazione provinciale di Isernia che chiede l’annullamento della spending review, lì dove prevede proprio la soppressione della seconda provincia della regione.

Infine, il Tar Molise dovrà pronunciarsi sulla giustezza della decisione del Ministero degli Interni che ha sciolto il consiglio comunale di Isernia, a seguito delle dimissioni della metà più uno dei consiglieri. Anche qui, come alla Regione, ci saranno conseguenze dirette sulla rappresentatività. Infatti se a Isernia si torna al voto, non saranno più 32 i consiglieri comunali, ma sedici, perchè – come per la Regione – avrà i suoi effetti la scomparsa della seconda Provincia.

In sostanza un’intera regione nelle mani di tre corti giudiziarie amministrative che, seppur in maniera distinta e distante tra loro, decideranno i futuri assetti di un Molise, che è bene ammetterlo, dalla spesa pubblica e nella spesa pubblica ha trovato la ragione stessa della sua autonomia. Senza la delega alla spesa e senza le risorse garantite fino ad oggi, rischia tanto la nostra regione, rischia – e per davvero – la sua stessa esistenza. Lo ha ricordato bene anche un ex presidente del Molise come Enrico Santoro in un suo editoriale apparso sul periodico Ago e Filo.

Il Molise esiste e può continuare ad esistere solo se non viene abbandonato dallo Stato. È questa la scommessa che la nostra classe politica deve vincere, mutando profondamente comportamenti e stili da prima e seconda repubblica.

Sono questi gli atteggiamenti che mettono a dura prova la tenuta della nostra autonomia regionale. Se si è piccoli bisogna essere necessariamente virtuosi, altrimenti arrivano i tagli. (edg)


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