Sarà pronto presto il decreto legislativo in materia di concessioni demaniali marittime. Lo ha assicurato il ministro del turismo Piero Gnudi che dopo le numerose manifestazioni di protesta, l’ultima pochi giorni fa a Senigallia, ha incontrato una delegazione di parlamentari, di rappresentanti delle Regioni e dei sindacati dei balneari, per un confronto sulla direttiva europea Bolkestein che prevede di mettere all’asta entro il 2016 le concessioni demaniali. “Il decreto è ormai alle battute conclusive, ma ascoltiamo ancora proposte e suggerimenti concreti” ha rassicurato il ministro che ha anche garantito come non ci saranno multinazionali a cacciare dal mercato le imprese familiari aggiudicandosi le aste, perché – ha chiarito – verrà previsto un limite di possesso per ogni zona e le concessioni saranno date sempre a persone fisiche o a società con persone ben identificabili. Nonostante però l’apertura del governo i sindacati non sono soddisfatti, perché la fregatura sarebbe dietro l’angolo. Le associazioni di categoria più rappresentative in una nota congiunta hanno chiesto la riapertura del tavolo tecnico per evitare che le attuali imprese balneari, che sono oltre 30mila, vengano sottoposte alle procedure di evidenza pubblica, permettendo così di ripartire con gli investimenti. Critico anche l’Anci secondo il quale il Governo è intenzionato a scaricare il problema a Regioni e Comuni che dovranno occuparsi della procedura di evidenza pubblica, che sarà diversa a seconda delle realtà locali, provocando così applicazioni differenti in base al territorio. Anche l’associazione nazionale dei comuni ha chiesto l’apertura di un tavolo tecnico prima che la bozza di legge diventi definitiva.
Lidi all’asta: decreto in dirittura d’arrivo, sindacati sul piede di guerra
