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mercoledì, Aprile 24, 2024

Assenteismo all’Asrem: ecco i video che incastrano i dipendenti ‘infedeli’

RegioneAssenteismo all'Asrem: ecco i video che incastrano i dipendenti 'infedeli'

“Un quadro sconsolante e aggravato dalla considerazione che si tratti di dipendenti pubblici e che più di tutti gli altri dovrebbero rispettare le regole”. Parole eloquenti quelle usate dal Gip Aldo Aceto che ha firmato 30 provvedimenti di sospensione dal lavoro per i dipendenti dell’Asrem indagati per truffa peculato e falso, e che confermano l’impianto accusatorio del corposo fascicolo messo in piedi dal pm Luca Venturi e dai carabinieri del Nas nell’ambito dell’inchiesta sull’assenteismo che ha travolto il distretto sanitario di Termoli. 44 in tutto le persone interrogate: “nessuno – scrive sempre il giudice nell’ordinanza cautelare – ha ammesso la colpa e nessuno, dunque, si è detto disposto a risarcire il danno”. Eppure questa volta le prove sono schiaccianti e a parlare sono le immagini. Tre telecamere posizionate ai due ingressi del poliambulatorio e sopra le macchine timbratrici. Per otto mesi hanno filmato tutto: chi timbrava per se e altre persone, per riuscire subito dopo, abbandonando il posto di lavoro e magari andare a fare la spesa. Chi invece passava il tesserino anche per il complice che arrivava più tardi, e a cui poi chiedeva di ricambiare il favore uscendo prima della fine dell’orario di lavoro. “E la prova che ci fosse un accordo truffaldino ” ha commentato il procuratore di Larino Ludovico Vaccaro. La conferma che il malcostume all’Asrem andava avanti da un pezzo la si è avuta con i controlli incrociati fatti dai carabinieri del Nas che agli ordini del comandante Antonio Forciniti avevano acquisito nei mesi scorsi anche i tabulati dei badge relativi agli anni precedenti, fino al 2009. Già da allora risultano tesserini vidimati nello stesso momento. Negli otto mesi d’indagine, fatti di registrazione, ma anche di pedinamenti, è stato accertato che il dipendente al quale veniva timbrato il badge effettivamente si trovava lontano dal posto di lavoro: ad esempio a casa. Il Procuratore ha annunciato tempi rapidi per il processo: “Si vuole dare un segnale alla popolazione che deve sapere che le forze dell’ordine gli sono vicine e che lavorano per evitare che truffe di questo tipo restino impunite”. Emblematico nelle registrazioni fornite dai Nas il caso di un medico che ogni mattina esce di casa all’alba per portare il cane fuori e ogni mattina, addirittura prima delle 6, timbra già il cartellino andando poi via, per rientrare in ufficio non prima delle 10. Su 52 indagati per ora 30 sono stati sospesi dal lavoro e dallo stipendio su ordine del giudice. Per tutti si riunirà a giorni la commissione interna già predisposta dall’Asrem che valuterà caso per caso eventuali procedimenti disciplinari, che il giudice in verità ha sollecitato e che possono andare da nuove sospensioni, fino al licenziamento.

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