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sabato, Maggio 4, 2024

Le ragioni di un ricorso. A confronto le tesi di Centrodestra e Centrosinistra

Idee e opinioniLe ragioni di un ricorso. A confronto le tesi di Centrodestra e Centrosinistra
Palazzo Spada, sede del Consiglio di Stato

Cresce l’attesa per la pronuncia del Consiglio di Stato dopo l’udienza di martedì, 16 ottobre. Una sentenza che si annuncia storica, sia in caso di conferma dell’amministrazione regionale attualmente in carica, guidata da Michele Iorio, sia in caso di annullamento delle elezioni e di ritorno alle urne. 

di Manuela Petescia 

Il giudizio del Consiglio di Stato che si attende ormai da un momento all’altro, dopo l’udienza del 16 ottobre, arriva a seguito di una serie di ricorsi e controricorsi più o meno complessi, più o meno fondati, che il supremo organo amministrativo ha riunito in un unico fascicolo, dopo che il Tar del Molise in prima istanza si era pronunciato per l‘annullamento delle elezioni regionali del 2011.

Non è, naturalmente, il caso di entrare nel dettaglio delle diverse questioni sollevate. E neppure di valutare oggi, sulla base dei fatti, il chiasso che si era sollevato all’indomani delle elezioni, con le polemiche, le pretese di vittoria, le insinuazioni sui brogli elettorali, le cervellotiche richieste di un immediato riconteggio.

Proveremo invece a riassumere ed elencare i punti a nostro avviso fondamentali del contenzioso e le interpretazioni dei legali dell’una e dell’altra parte.

Il ricorso del centrosinistra è incentrato sulla legittimità delle firme all’atto della presentazione delle liste:

  • La lista di Molise Civile non possedeva tutte le firme necessarie;
  • Nico Romagnuolo ha sbagliato l’autentica della propria firma;
  • La lista dell’Udc ha raccolto le firme riunendo e spillando insieme in un secondo momento con un timbro di congiunzione fogli sparsi e anonimi;
  • La somma dei voti raccolti irregolarmente sfiora i 21 mila, di modo che qualunque fosse il correttivo applicato (per esempio l’esclusione di liste o candidati) si tornerebbe automaticamente alle urne essendo molto esigua (per la precisione di 958 voti) la distanza fra i due candidati.

A fronte di queste irregolarità macroscopiche, dice ancora il centrosinistra, e a fronte di elezioni regionali – quelle del 2000 – annullate per molto meno e proprio su ricorso di Michele Iorio, il Tar del Molise non poteva che pronunciarsi a favore del ritorno alle urne (come ha fatto appunto il 17 maggio scorso) e ora il Consiglio di Stato non potrà che confermare questa sentenza.

La versione dei legali del centrodestra, invece, è questa:

  • Si tratta di questioni puramente formali che non possono incidere sulla volontà popolare che si è espressa regolarmente;
  • Nico Romagnuolo e la lista di Molise Civile, già esclusi in prima battuta, sono stati riammessi dalla Corte d’Appello, dunque nessun abuso della buona fede degli elettori molisani;
  • È vero che le elezioni di Di Stasi furono annullate nel 2000 sulla base di questioni simili, ma nel frattempo – e precisamente nel 2005 – è sopraggiunta una integrazione normativa che tende a privilegiare la volontà popolare e riduce di molto la possibilità di tornare alle urne sulla base di irregolarità puramente formali. Di questo, il Tar del Molise non ha tenuto conto.

Ciò spiegherebbe perché i ricorsi elettorali presentati recentemente in altre regioni siano andati sostanzialmente falliti – visto che i governatori sono tuttora in carica – e orienterebbe il Consiglio di Stato ad annullare la sentenza del Tar Molise.

I giudici di Palazzo Spada, in realtà, finora hanno chiarito una sola questione, ed è quella dell’ammissibilità dei ricorsi presentati dal centrodestra.

Era opinione diffusa, infatti, che i ricorsi al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar Molise sarebbero stati dichiarati inammissibili per difetto di notifica.

Ma così non è stato.

Il Presidente del Collegio, avviando direttamente la discussione, ha vanificato l’aspettativa di una parte del centro sinistra: l’aspettativa – apparsa subito ingenua e oltremodo ottimistica – di tornare alle urne per un indirizzo sbagliato.

Se il Consiglio di Stato deciderà che in Molise le elezioni dovranno essere ripetute, è giusto che ciò avvenga sulla base di certezze, argomentazioni inoppugnabili, sentenze definitive.

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