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venerdì, Marzo 29, 2024

Rimpasto in Giunta, balla anche una poltrona di Forza Italia. Toma a metà del guado

AperturaRimpasto in Giunta, balla anche una poltrona di Forza Italia. Toma a metà del guado

Toma a metà del guado. La Befana è arrivata e passata ma l’atteso cambiamento in Giunta, annunciato proprio in coincidenza con l’Epifania segna il passo. La levata di scudi della Lega in difesa della posizione occupata da Luigi Mazzuto ha rallentato il cronoprogramma di revisione dell’Esaecutivo, un intervento ineludibile alla luce di quanto accaduto a fine ano in occasione della votazione sul piano trasporti. In quella circostanza l’Aula si espresse in segno contrario rispetto alle indicazioni del Presidente della Regione e dell’assessore al ramo, Vincenzo Niro. Un colpo alla maggioranza e un risultato positivo per le opposizioni, rinforzate in quella circostanza dai voti di Iorio, Aida Romagnuolo e Calenda.

La strada obbligatoria che Toma si è trovato davanti è stata subito chiara: sostituire la posizione in Giunta ricoperta da Luigi Mazzuto, il cui principale limite è quello di non essere supportato da alcuna rappresentanza in Aula. La storia è nota: dopo le resistenze palesate in aula da Aida Romagnulo e Filomena Calenda sulla nomina di Mazzuto in Giunta, la Lega nazionale impiegò esattamente cinque minuti di orologio per espellere le due consigliere. Un errore, indubbiamente, poiché quei voti in aula, come prevedibile, sono diventati determinanti. La sostituzione quindi di Mazzuto con Romagnuolo farebbe recuperare a Toma un voto in aula poiché in tale ipotesi alla Romagnuolo subentrerebbe il primo dei non eletti della Lega, Domenico Ciccarella.

Ci potrebbe essere però anche un’altra ipotesi in campo, una strada alternativa che punta ad un ridimensionamento della delegazione di Forza Italia in Giunta. Al momento tre delle posizioni su cinque dell’esecutivo regionale sono occupate dagli azzurri. Oltre a quella di Toma,per sua stessa ammissione vicino alla formazione di Berlusconi, ci sono anche quelle di Nicola Cavaliere e Roberto Di Baggio. Una delle due potrone andrebbe quindi ad appannaggio della Romagnulo ma non senza ripercussioni. Potrebbero infatti saltare in aula le surroghe rappresentate dai primi dei non eletti subentrati ai due assessori: stiamo parlando di Nico Romagnuolo e Massimiliano Scarabeo, quest’ultimo quasi subito passato al Gruppo misto.

Il rebus comunque è destinato a risolversi entro questa settimana. La prossima riprendono i lavori del Consiglio regionale e Toma non può rischiare nuovamente un voto negativo in aula.

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