DI GIOVANNI MINICOZZI . Il prossimo 11 ottobre, data da confermare, tornerà in Molise il presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte, questa volta da premier della nuova maggioranza giallo-rossa che lo sostiene.
Il suo ritorno in Regione dovrebbe coincidere con la firma del contratto istituzionale di sviluppo ovvero dei sessantasei progetti selezionati su oltre duecentocinquanta presentati che dovrebbero rilanciare lo sviluppo economico, produttivo e occupazionale del Molise.
Secondo fonti romane Invitalia, che gestirà l’intera partita, avrebbe rivisitato la graduatoria dei progetti ammessi in prima battuta in base alla effettiva canteriabilità degli stessi con conseguente modifica della graduatoria definitiva.
Al momento però non è dato sapere quali siano i progetti esclusi né eventuali ripescaggi.
In particolare restano da capire le decisioni assunte sul finanziamento di oltre dieci milioni di euro riconosciuti alla società privata Ecomont S.r.l di Campitello Matese e sui cento venti milioni di euro destinati alla valorizzazione dei tratturi.
I due progetti, se finanziati, rappresenterebbero una vera e propria beffa per la tragica condizione in cui versa la viabilità molisana e una presa in giro per migliaia di disoccupati poichè non produrrebbero nessun incremento occupazionale.
Intanto Michela Fanelli nel corso dell’ultima seduta del consiglio regionale, ha presentato una interrogazione al presidente della Regione Donato Toma chiedendo lumi sulla posizione della Ecomont ,sui criteri utilizzati per definire la graduatoria e ha stigmatizzato il mancato finanziamento di un’arteria viaria principale ovvero o la circumlacuale della diga del Liscione o la bretella Venafro- San Vittore come richiesta a suo tempo dal gruppo regionale del Pd.
In particolare Fanelli ha chiesto di conoscere su quali progetti la Regione abbia espresso parere positivo attribuendo un punteggio variabile da uno a cinque.
Il governatore ha risposto all’interrogazione non senza difficoltà ribadendo in sostanza la bontà dei progetti presentati, “elogiati in tutta Italia anche dal premier Conte” – ha detto Toma che ha anche spiegato la vicenda Ecomont escludendo ogni tipo di coinvolgimento della Regione.
Al termine del dibattito Michela Fanelli si è dichiarata insoddisfatta sia nel metodo, sia nel merito e ha preannunciato un intervento del suo partito sulla presidenza del consiglio dei ministri e su Invitalia per fare chiarezza- ha detto Fanelli – sui criteri utilizzati per stilare la graduatoria e sulla bontà canterabilita’ dei progetti scelti per il finanziamento.
Dunque il rischio di sprecare ancora una volta ingenti risorse pubbliche senza produrre alcun risultato rimane alto.